agli occhi di tonno al polpo vivo che scappa dal piatto e si muove in bocca. E poi ragni, formiche e vespe, sangue cucinato in tutti i modi e addirittura latte materno… Se siete schizzinosi o vegetariani passate a un’altra notizia ma se avete uno stomaco a prova di bomba godetevi la disgustosa gallery di Skyscanner.
1. OCCHI DI TONNO – GIAPPONE
Nei negozi giapponesi spesso si trovano degli strani pacchetti, che “osservano” il cliente con i loro grandi occhi da pesce. E in molti bar, dove preparano anche il sushi, si possono gustare gli occhi di tonno già cucinati, in umido o leggermente scottati. Di buono, a nostro avviso, hanno poco: sotto un involucro “gommoso” si trova una sostanza morbida e grassa, il cui gusto ricorda quello dei calamari o del polpo.
2. HUITLACOCHE – MESSICO
L’huitlacoche o “tartufo del mais” è un fungo parassita dei chicchi di mais. Le spore penetrano nello spadice, crescono al suo interno e lo trasformano in qualcosa di terrbile. Immaginare cosa possa passare per la testa di chi assaggia per la prima volta qualcosa di così brutto e non appetitoso è molto difficile, ma rimane il fatto che l’huitlacoche in Messico è un cibo molto costoso e moltissimi piatti che lo contengono sono considerati vere e proprie prelibatezze.
3. SHIOKARA – GIAPPONE
La cucina giapponese e i frutti di mare sono praticamente sinonimi, per questo non c’è nulla da meravigliarsi se la maggior parte delle “schifezze” del posto vengano dalle profondità del mare. Lo shiokara non è un piatto conosciuto e diffuso come il sushi. Probabilmente perché sono dei calamari (di solito) marinati nelle loro viscere e “dimenticati” per un mese in un contenitore ermetico. Noi non sappiamo come sia il gusto di questo piatto ma, tenendo conto di quello che c’è nelle interiora dei pesci, possiamo indovinare che nella versione fermentata di certo non migliorano.
4. RAGNI FRITTI – CAMBOGIA
Nel Sud-Est asiatico si frigge e si mangia tutto quello che cammina, vola o nuota. Si possono trovare grilli, scarafaggi, scorpioni e cavallette e – perché no? – anche provarli nel centro di Bankok. Ecco però che gli abitanti della Cambogia si sono spinti oltre e, non più solo per una particolarità asiatica ma per la fame durante la dittatura dei Khmer rossi, hanno iniziato a friggere i ragni. I commercianti che vendono tarantole nere grandi come il palmo della mano fritte si possono incontrare facilmente nella zona della città di Skuon, sulla strada che da Siem Reap porta a Phnom Penh.
5. MUKTUK – CANADA, GROENLANDIA, CHUKOTKA – RUSSIA
Il piatto tradizionale degli Inuit e degli Eschimesi è la pelle, completa di grasso sottocutaneo, di balena, narvalo o beluga congelata. Di solito è un cibo che viene consumato senza cottura, ma talvolta può anche essere fritta o impanata. Dal punto di vista della sopravvivenza nel clima secco e rigido del nord è una grande fonte di vitamine C e D. Dal punto di vista culinario no – il gusto non è di certo come pollo.
6. HÁKARL – ISLANDA
Ancora un altro piatto nordico, in questo caso è stato ideato dai Vichinghi ed è toccato in eredità all’Islanda. In passato le acque del luogo erano popolate da squali polari, la cui carne però non era buona da mangiare a causa dell’alto contenuto di acidi urici. Per questo motivo gli squali catturati venivano sfilettati e appesi sotto una collinetta di pietre per un paio di mesi, durante i quali perdevano l’urina e gli altri acidi urici. Poi venivano lasciati ancora per 2-4 mesi all’aria aperta. Vengono preparati esattamente allo stesso modo anche nell’Islanda dei giorni nostri; ma ora si possono giustificare solo come rispetto per la tradizione, visto che sia il gusto che l’odore del piatto ricordano lo squalo putrefatto.
7. UOVO CENTENARIO – CINA
Uno degli antipasti cinesi più popolari si prepara molto semplicemente: le uova vengono mischiate ad una soluzione alcalina ( di solito è una miscela di calce, cenere e sale) e chiuse in un contenitore ermetico. Non per cento anni, come suggerisce il nome, ma per un periodo che va dai 15 giorni ai 4 mesi. Dopo questo rimane solo da sbucciare le uova e tagliarle a spicchi: l’albume assume una consistenza gelatinosa, mentre il tuorlo diventa di un colorito grigio-verde. Ad onor del vero dobbiamo dire che l’unica cosa disgustosa delle uova centenarie è solo il loro aspetto: la consistenza, ovviamente, è strana; ma il gusto e il sapore sono molto neutri, a parte il tuorlo che acquista un retrogusto di ammoniaca.
8. BISCOTTI CON LE VESPE – GIAPPONE
A proposito di novità della cucina giapponese, una cosa incredibile sono i biscotti con le vespe, diventati popolari già nel XXI secolo. Immaginatevi un cracker di farina di riso con una farcitura di vespe selvatiche precedentemente scottate. Rispetto ai biscotti normali qui c’è un altissimo contenuto di insetti proteine.
9. BEONDEGI – COREA DEL SUD
Un popolare antipasto coreano sono le crisalidi dei bachi da seta bollite o in umido: si possono trovare sia sui banchetti dei venditori ambulanti, sia sugli scaffali dei negozi e anche sui menu dei bar. I beondegi si mangiano con salse e spezie o si utilizzano per cucinare altri piatti. Gli esperti sono ancora in dubbio su che sapore ricordano i beondeghi: alcuni sostengono sia il legno, altri dicono sia più simile alla resina.
10. ZUPPA DI NIDI DI UCCELLI – SUD EST ASIATICO
Per noi i “nidi di uccelli” non suonano come qualcosa di commestibile, ma i gourmand asiatici sono pronti a sborsare fino a 2000 dollari per un chilo di questi! Non abbiate fretta di organizzare un pranzo di lavoro con la famiglia di rondini che ha appena fatto il nido sotto il vostro tetto: per questo piatto si utilizzano solo nidi di rondini-salangana, che vivono nel Sud Est Asiatico. In pratica, i loro nidi sono composti da saliva secca di uccelli e la famosa zuppa ricorda come consistenza il muco o un budino molto denso. Non sappiamo che gusto abbia la saliva, non l’abbiamo provata, ma magari, questa zuppetta vale i soldi che costa.
11. ESCAMOLES – MESSICO
Alla base di questo tradizionale piatto messicano ci sono le uova delle formiche nere giganti. Si mangiano sia crude che fritte, o anche con tacos e guacamole oppure in umido con cipolla e peperoncino. Le escamoles non sono economiche e non è una sorpresa: le uova si trovano all’interno del formicaio, brulicante di formiche molto aggressive, pronte a pungere molto dolorosamente. Tuttavia, se siete in Messico, vale la pena almeno una volta di provare le escamoles: questo cibo è considerato una prelibatezza e non solo è molto salutare, ma anche, dicono, molto buono!
12. SANNAKJI – COREA
Mangiare pesce o carne cruda è una cosa di cui ormai non si meraviglia più nessuno, ma cosa faremmo se il cibo addirittura scappasse dal piatto? In Corea si può assaggiare come antipasto il sannakji: un piatto composto da tentacoli appena tagliati di polipo che ancora si muovono, conditi con olio di sesamo. Nonostante l’aspetto orribile e la possibilità che scappi, il sannakji è molto popolare non solo tra gli abitanti del luogo, ma anche tra i turisti che dicono sia molto buono.
13. GAMBERI UBRIACHI – CINA
Dal nostro punto di vista, questo piatto cinese è ancora più pauroso dei tentacoli che si muovono del polpo già morto, perché è stato ideato per poter mangiare i gamberetti ancora vivi. Proprio come dice il nome, prima di essere messi in tavola questi gamberi di fiume vengono marinati nell’alcool così che, “Ubriacandosi”, diventano meno agili e praticamente non fanno nessuna resistenza mentre vengono puliti e mangiati. Brr.
14. CUY – PERÙ, EQUADOR, COLOMBIA
In pratica il cuy non è altro che il porcellino d’India. A quanto pare gli abitanti della regione andina non li regalano ai loro bambini come animali domestici e nemmeno li usano per esperimenti in laboratorio, ma li allevano nelle fattorie e li mangiano. Normalmente li cucinano fritti o stufati con le verdure. Dicono che sia molto buono e che somigli molto al coniglio.
15. TEPA – ALASKA
È il piatto tradizionale degli Eschimesi in Alaska. La seconda denominazione del Tepa – “teste puzzolenti” – spiega piuttosto bene di cosa si tratta. Le teste dei salmoni vengono chiuse in una botte (talvolta anche con le interiora) e sepolte sotto la terra per una o più settimane. Le “teste puzzolenti” si mangiano crude e non vengono considerate come prelibatezze, ma sono soprattutto un modo per utilizzare interamente il pesce, non disdegnando nessuna sostanza nutritiva che si riesce ad ottenere.
16. SANGUE E LATTE – AFRICA
Se in Russia dire che una persona è “sangue e latte” significa che è in ottima salute, in Africa questo modo di dire viene preso alla lettera. In alcune tribù, in particolare fra i Masai, è sempre molto importante trovare dei modi per sopravvivere. La mucca in Africa è una risorsa importantissima per essere uccisa solo per la carne, allora viene estratto il sangue in modo che non ci siano danni per l’animale. Viene mescolato con il latte e questo sangue da alle tribù africane tutto il nutrimento necessario per la vita durante la siccità e nei periodi in cui non c’è possibilità di trovare altro cibo.
17. FRITTELLE DI SANGUE – SVEZIA, FINLANDIA
In pratica si tratta di semplici frittelle, solo che al posto del latte c’è del sangue fresco. Talvolta si mangiano con carne di maiale o di renna arrosto. In realtà questo piatto è strano più che disgustoso, sia alla vista che al gusto somiglia molto al sanguinaccio.
18. TOFU DI SANGUE – CINA
Generalmente il sangue finisce nelle preparazioni di molti cibi in moltissimi paesi del mondo, ma dal punto di vista dell’originalità gli asiatici battono tutti. In Cina e a Hong Kong è molto diffuso il cosiddetto tofu di sangue, preparato cuocendo a fuoco lento il sangue di animali (in genere maiale o anatra). Come risultato si hanno dei panetti gelatinosi che vengono tagliati a pezzi e consumati nelle zuppe o stufati con le verdure.
19. BRUCHI MOPANE – AFRICA
Grossi e verde scuro, i bruchi delle farfalle Saturnidi sono molto preziosi e, ancora più importante, sono una fonte gratuita di proteine per gli abitanti di molti stati africani. I bruchi vengono raccolti sugli alberi Mopane e bolliti o essiccati al sole. Nell’Africa del Sud, dove i bruchi sono considerati una prelibatezza, vengono allevati in fattorie e spesso vengono serviti anche nei ristoranti.
20. ZUPPA DI PIPISTRELLO – INDONESIA, PALAU
Questo piatto non si differenzia molto dalle zuppe tipiche asiatiche, anche perché si cucina con il pipistrello, che ha un gusto molto neutro. Ma la particolarità della ricetta è che si cucina con il pipistrello intero, completo di ali, denti, peli e artigli. Anche in alcuni paesi del Sud Est Asiatico e nelle regioni americane affacciate sull’Oceano Pacifico la carne di pipistrello è usata per numerosi piatti, ma non in modo così brutale, visto che viene privata dei peli e delle altre parti.
E PER FINIRE IL GELATO ROYAL BABY GAGA DALL’INGHILTERRA
Nella primavera del 2015 la fabbrica londinese The Licktators ha prodotto una partita di gelato fatto di latte materno. In ogni senso, un vero e proprio “gusto dell’infanzia”, prodotto in occasione della nascita del secondo figlio del Principe William e di Kate Middleton.
Fonte Ansa