Dario Nardella. Per un giorno ha vestito i panni di un liutaio moderno nella bottega del giovane Cristian Vegni, all’interno dell’iniziativa “Un giorno da artigiano”, ideata da Confartigianato Firenze. Questa è stata la prima tappa alla scoperta delle professioni antiche coinvolgendo direttamente tutta l’amministrazione cittadina che, a turno, si cimenterà con mestieri pieni di storia e tradizione.
“Il progetto di Confartigianato vuole accendere i riflettori sugli artigiani di ieri, di oggi e di domani – ha detto il sindaco Nardella -. Nella bottega di Cristian ho trovato molta professionalità, senso dell’ordine e attaccamento al lavoro. Questo fa capire che ci sono tanti giovani che hanno il desiderio di avere un’opportunità e di giocarsela. Per me è stata una bella esperienza, un’occasione per mettermi nei panni degli altri – ha spiegato -. Trascorrere un’ora con Cristian è stato interessante per capire come si lavora in una bottega artigiana e come un giovane cerchi di crescere, affermando la propria professionalità”.
“Questo è uno dei pochi liutai rimasti – ha spiegato Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato Firenze – essere qui è interessante perché si tratta di un imprenditore giovane, che ha deciso di creare la sua attività ed è la cosa più bella che ci possa essere. Oggi infatti stiamo recuperando alcune capacità che erano andate perse perché si torna a pensare al lavoro artigiano come qualcosa di soddisfacente, non solo dal punto di vista culturale ma anche economico”.
Cristian Vegni, giovane liutaio di 24 anni, ripara chitarre moderne e classiche, ma anche violini e strumenti ad arco. Cristian ha aperto la sua bottega un anno fa, dopo gli studi al Dams e aver seguito gli insegnamenti del suo maestro, Galeazzo Frudua: “Ho fatto una scelta in controtendenza, un lavoro da artigiano – ha spiegato Cristian Vegni – perché ho scelto di seguire la mia passione, che è l’unica cosa che salva, qualsiasi essa sia, per uno sport o per la musica” . Le prossime tappe dell’iniziativa “Un giorno da Artigiano” : la vicesindaca Giachi farà la pasticciera, l’assessore Del Re sarà impegnata a rilegare libri, l’assessore Concia l’accoglienza in un bed&breakfast, l’assessore Vannucci il pastaio, l’assessore Bettini la vivaista, l’assessore Bettarini andrà in pelletteria, l’assessore Giorgetti il corniciaio, l’assessore Gianassi il meccanico, l’assessore Funaro si occuperà della toilettatura per cani mentre l’assessore Perra diventerà un orafo.
La ballata di sindaco e assessori artigiani
E’ successo qualcosa di anormale
Sull’arengario di Palazzo vecchio.
Ogni assessore ha preso a lavorare:
Chi fa cornici chi mola uno specchio
Chi brigidini fa di Lamporecchio
Accortisi che il tempo gli avanzava
hanno scosso la polvere al corpetto
Scelto l’arnese che meno pesava
si son buttati tutti su un progetto:
chi pastaio, chi scultore o chierichetto.
Funaro, tosa i cani e fa lo sciampo
Bertini fra le aiuole fa il fioraio
Gianassi fa il meccanico sul campo
aiuta L’Ataf ad aggistare un guaio:
il tempo perso nel fatale andare.
Fa l’orafo il maestro del bilancio
Bertini fa la pelle a belli e brutti
Non si concedon tempo per il rancio
Mangiato infatti han già mangiato tutti
prima di cominciare a lavorare.
Il sindaco pensando al suo violino
fa il liutaio e non l’accordatore
e si concede un momento divino
sognando Shubert il suo grande amore
prima d’essere il primo cittadino
Nell’aria tersa sopra il cupolone
pensando alla Concia, buon per lei
che di mestieri ne studia uno birbone
come ricevere i turisti gay
La Pira ride assai di buonumore
Ma poi pensieroso si chiede è così
Che si amministra la città del fiore?
IL CIOMPO-