Contestazione, ieri, alla squadra da un manipolo di tifosi durante e dopo l’allenamento svolto sul campo dell’Audace Legnaia, scelto per adeguarsi a giocare su un terreno sintetico. Una giornata che era prevista nell’ambito di una seduta normale è stata stravolta dalla presenza di alcuni tifosi che non solo hanno contestato la squadra e la società, ma hanno preteso di incontrare i giocatori fra il primo e il secondo tempo dei tre programmati da Rossi. Non solo. I giocatori sono stati costretti a raggiungere il bus in fila indiana fra due ali di tifosi.
La situazione attuale è ben nota a tutti e soltanto rimanendo uniti si può uscire dalla crisi che ha colpito tutto l’ambiente viola. Tifosi compresi.
Contestazione fuori luogo. Bisognerebbe chiedere a questa frangia di tifosi cosa pensano di aver ottenuto con questa uscita. Forse credono che i giocatori si possano inchinare alle loro lamentele? Follia che solo chi non ha la mente libera può pensare. Allo stesso tempo è stata data dalla tifoseria ampia fiducia a Delio Rossi, unico personaggio a non entrare nella contestazione. Allora, se diamo fiducia massima all’allenatore queste uscite sono in contrasto alla fiducia piena. E’ necessario lasciar operare il tecnico e lo stesso Corvino. Almeno fino alla conclusione del mercato di riparazione per quanto riguarda il direttore sportivo. Passata la tempesta si può discutere. Non adesso.
Maggioranza silenziosa. Ma poi questa sparuta rappresentanza degli sportivi viola, di un’intera città quelli che segue con passione e sacrifici la squadra, rappresentano, in questo momento, la volontà di tutta la tifoseria? E’ arrivato il momento di capire se la maggioranza silenziosa debba avere il sopravvento oppure dover subire chi, in nome di un’ intera città, di un intero popolo viola, si presenta come unico rappresentante. Affermando che il loro è il verbo di tutti.
Rivoluzione. Ci vuole la rivoluzione della tifoseria, ma anche della società. Società che non può cedere ad un manipolo di ragazzotti che decidono di disturbare l’allenamento della squadra, in un momento delicato della stagione, solo per sentirsi importanti. Appena usciti dalla difficile situazione il management della Fiorentina deve mettere mano anche a questa situazione. Ad ognuno il proprio ruolo. Ai giocatori di impegnarsi allo spasimo, alla società creare le prerogative per andare più avanti possibile e ai tifosi fare i tifosi. Tutti rispettosi del proprio ruolo.
Piero Campani