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Da Firenze a Manama: Life Beyond Tourism all’Unesco Whc

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La Fondazione Romualdo Del Bianco con Life Beyond Tourismsarà presente alla 42ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale di UNESCO. La partecipazione all’evento è stata illustrata durante la conferenza stampa di questa mattina nella Sala Centrale Maurizio Bossiin Palazzo Coppini(via del Giglio, 10). Si tratta di un appuntamento annuale di portata internazionale e la partecipazione della Fondazione fiorentina ha enorme rilievo come possono valutare gli addetti ai lavori: è un grande riconoscimento del ruolo svolto dalla Fondazione con tutti i suoi esperti internazionali nell’ambito della valorizzazione del patrimonioculturale e della promozione del viaggio come momento d’incontro e di dialogo fra i popoli sulla via della Pace; ma questa partecipazione della Fondazione con Life Beyond Tourism alla 42ª sessione della World Heritage Committee di Unescoè un momento cruciale anche per Firenze e per la Toscana dove la Fondazione ha comunque le proprie basi e radici.

In occasione della conferenza stampa si è svolta anche la cerimonia di firma di un nuovo Memorandum di Intenti con l’università polacca Andrzej Frycz Modrzewski Krakow University.

Tornado all’evento Unesco-Whc, questo si terrà dal 24 giugno al 4 luglio a Manama (Bahrain) e la Fondazione parteciperà presentando “Life Beyond Tourism: i siti patrimonio mondiale per il dialogo tra culture”. La partecipazione è stata illustrata stamani da: Paolo Del Bianco, presidente della Fondazione Romualdo Del Bianco; Corinna Del Bianco, direttore dell’Istituto Internazionale Life Beyond Tourism; Simone Giometti, segretario generale della Fondazione Romualdo Del Bianco. La relazione che verrà presentata a Manama, già nel titolo, focalizza bene il punto: i siti del patrimonio devono diventare anche siti per il dialogo, centri di formazione al dialogo, una nuova offerta commerciale con altra etica. Questo perché i siti, per la loro eccezionale ricchezza di multiculturalità, offrono un’opportunità di incontro tra culture che si trovano per lo stesso motivo insieme nello stesso luogo e quindi nelle stesse condizioni di capacità di ascolto per la sensibilizzazione al tema della fragilità del patrimonio e del pianeta Terra, dialogo orientato allo sviluppo della comunità internazionale in pacifica coesistenza. Per questo motivo i siti sono tenuti a diventare centri di formazione al dialogo prevedendo questa attività nei loro “management plans”; quindi Life Beyond Tourism, ovvero ben oltre il turismo, diventa una virtuosa nuova offerta commerciale. Un tema che affrontato durante la sessione di Unesco World Heritage Committeeoffre un’occasione di alto livello per dare voce al movimento Life Beyond Tourism che ha visto la luce a Firenze, ma che inizia già ad essere applicato su scala mondiale come una vera e propria rivoluzione culturale e commerciale su cui si baserà una virtuosa competizione tra le aziende della filiera del viaggio che credono in questa loro missione e si identificano nel Movimento.

Life Beyond Tourism, un orientamento alimentato dalla rete della Fondazione Romualdo Del Bianco(oltre 500 istituzioni e università di 83 Paesi nei 5 continenti), è infatti nato ed è stato sviluppato e testato a Firenze con le sue buone pratiche e i suoi strumenti che ne permettono la messa in atto: il manuale di applicazione pratica, la bibliografia, il glossario, le piattaforme culturali e per i territori, la crescente rete di collaborazione per LBT(con 149 università, istituzioni, amministrazioni pubbliche, Ministeri di 37 Paesi dei 4 continenti), le ferme indicazioni per il Management Plan;ma soprattutto la nuovissima e specifica Certificazione di qualitàDTC-LBT 2018(secondo gli Intl Std UNI EN ISO) che è una scelta volontaria degli aderenti, quindi di trasparenza, per controllare laqualità di tutti i processi messi in atto dai soggetti certificati per favorire il dialogo tra culture e consentire ai fruitori di ‘misurare oggettivamente’l’impegno al dialogo interculturale profuso dagli operatori locali. Dunque è un insieme di strumenti ampio e articolato, tanto che di fronte alle recenti numerose richieste di applicazione all’estero è stato dotato di tutela intellettuale e di marchi registrati. A questo quadro si aggiungono i corsi di formazione dei formatori diretti e in e-learning per l’insegnamento al proprio territorio, nati sia dalla volontà di non incorrere nell’errore di non gestire la ricchezza del turismo subendo gli incalcolabili effetti della sua esuberanzasia dall’interesse destato dalla nuova offerta culturale e commerciale per i singoli territori. Questo accade in Russia, alla Biblioteca StatalediMosca, in Siberia, a Kemerevo,e sono pronti ad iniziare a Togliattigrad dove sarà aperta una sede d’insegnamento per Life Beyond Tourism come già avvenuto a Mosca. Oltre alla Russia, la lista dei corsi di Formazione per Formatori prosegue con l’Azerbaijan, la Bielorussia, la Germania e dal continente africano hanno partecipato l’Angola, il Camerun, il Ghana, la Mauritania, il Marocco, il Sud Africa, la Tanzania e il Togo. Infine, dal 2019, Life Beyond Tourism sarà parte dei programmi di studio universitari di architetti, conservatori e paesaggisti in primisdei Politecnici di Madrid, Lublino e dell’Università La Sapienza di Roma con il progetto Erasmusplus – Sustainable Urban Rehabilitation Study in Europe.La grande novità riguarda le indicazioni per l’integrazione del piano di gestione dei siti patrimonio mondiale con lo strumento di enunciazione e di misura, la Certificazione di Qualità dei Processi DTC:LBT 2018. Nell’orientamento Life Beyond Tourism i piani di gestione dei siti dovranno essere adeguati e dovranno spiegare come questi intendano contribuire a favorire il dialogo tra culture per tutelare il patrimonio mettendo in atto pratiche per favorire il dialogo che contribuisca alla Pace nel mondo e alla crescita della comunità internazionale in pacifica coesistenza. Quei siti che sono beneficiari di buona parte dei viaggiatori indicati da UNWTO in quasi 1mld 400 milioni, che ragionevolmente possono essere stimati in 10 mld di giorni all’anno, sono una opportunità da non perdere per il nostro mondo globalizzato e che ha bisogno di dialogo e di esercizio al rispetto reciproco.
Il piano dovrà dare indicazioni sia di competenza dell’amministrazione pubblica sia un forte orientamento per l’area privata per stimolare la nuova offerta commerciale come plus di offerta del territorio; quindi “il viaggio per il dialogo Life Beyond Tourism” diventa un orientamento al business, un motore di sviluppo mondiale con altra etica; quindi un vantaggio competitivo per il luogo e per gli operatori che vivono del Sito Patrimonio dell’Umanità, ma anche un altro modo di concepire il proprio impegno, fare bene il bene.

 

Il Movimento Life Beyond Tourism

Il Movimento Life Beyond Tourism per una nuova offerta commercialeè costituito dai soggetti che partecipano alle Comunità che credono nell’importanza della loro opera per la crescita della Comunità Internazionale in pacifica coesistenza: sono chiamatiLearning Communities e aderiscono alManifesto Life Beyond Tourism. Tali soggetti credono nell’arte dell’accoglienza e dell’ospitalità come opportunità di formazione alla crescita in pacifica coesistenzae che i grandi numeri ricordati costituirebbero una grande potenzialità all’ascolto per una conversione del turismo in viaggio per il dialogo. Inoltre offrono questa arte d’accoglienza e ospitalità per formare al dialogo aderendo volontariamente alla Certificazione di Qualità DTC-LBT 2018e garantiscono trasparenza negli obiettivi perseguiti, nella possibilità di misurare i risultati da parte dell’ospite.

Parole chiavedel Movimento Life Beyond Tourism sono: giovani, viaggio, patrimonio mondiale, donare se stessi, diversità culturale, dialogo, conoscenza, rispetto della diversità, nuova offerta commerciale, trasparenza, crescita, pacifica coesistenza, altra etica, rispetto del pianeta Terra.

 

La filosofia Life Beyond Tourism

L’orientamento Life Beyond Tourism evidenzia l’ampiezza di opportunità (life) oltre il turismo dei servizi e dei consumi (beyond tourism) per il dialogo tra culture, per la crescita pacifica e per la salute del pianeta che tutti condividiamo. Non è turismo “dei servizi e dei consumi”, non è turismo “sostenibile” né turismo “responsabile” o “egocentrico” (turismo culturale per la mia cultura, turismo sportivo per il mio fisico, etc): è semplicemente donare se stessi: “In viaggio per il dialogo”.

Ovvero viaggiare per donare il proprio tempo e investire il proprio denaro per conoscere e apprezzare “il nostro simile” nel proprio ambiente culturale. Un ambiente che deve essere pronto ad accogliere, a presentarsi e ad assistere l’ospite senza considerarlo solo una carta di credito; a sua volta, l’ospite non deve sentirsi “portatore di carta di credito”. Accoglienza e ospitalità devono tornare ad essere un rapporto umanoe non un rapporto tra carte di credito. Troppo importante come nuova offerta commerciale con altra etica e troppo sottile il compito per non essere certificato nei suoi processi di gestione per controllare, anche da parte dell’ospite, i suoi obiettivi (Certificazione di Qualità Intl Std DTC-LBT 2008 per la Gestione dei Processi per favorire il Dialogo nei Siti Patrimonio Mondiale, in linea con Intl Std UNI EN ISO).

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