di Piero Campani
Scuse, scuse e ancora scuse. Possibile che una società che dovrebbe essere (una volta lo era) il fiore all’occhiello per la mobilità pubblica su gomma sia ridotta in questo stato. Non c’è questione legata alla mobilità che non veda la società sempre al centro di problematiche.
I casi più eclatanti. Scuse per essersi scordati di segnalare che la linea 17 non sarebbe più passata dalla stazione di Santa maria Novella ma da piazza San Marco. Soddisfatta la clientela che con tanto di valigia si sono ritrovati in piazza San Marco ben lontani dalla stazione. Ne sa qualcosa l’assssore Giorgetti che tutte le volte che ci sono stati cambiamenti per i lavori tramvia la città è andata nel Caos. “Ataf lo sapeva da tempo” Il ritornello dell’assessore alla mobilità.
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“Chiediamo scusa, è stato un problema di cambio di sistema”. Intanto l’utenza è stata bistrattata ancora una volta dall’Ataf. Adesso sono troppe le inefficienze della gestione affidata all’Ad Bonora orfano del suo protettore Mazzoncini. Bonora non può continuare a chiedere scusa dovrebbe dare le dimissioni.
Maggior spazio alla mobilità pubblica. E’ il verbo che la giunta Nardella ha lanciato dalla prima giornata di insediamento. A parte la tramvia che dovrà dimostrare di aver dato una svolta alla città, il resto del servizio è affidato all’Ataf. L’Ataf che i fiorentini non riconosco più. Sono arivati gente da fuori, primo di tutti Mazzoncini chiamato da Renzi a smantellare la società di trasporto fiorentino, che ha sua volta ha pensato di offrire la gestione dell’Ataf a Bonora in primis e a Rossi sullo scranno superiore.
Persone che non conoscevano la città, dimostrandosi in più occasioni non all’altezza della situazione.
Ma che fa Nardella quando si parla di Ataf di cui il comune è socio?
Il sindaco in questi casi e ce ne sono stati tanti mette la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Non abbiamo mai visto un documento di Nardella a difesa dell’utenza bistratta dalla nuova gestione Ataf. Persone anziane enon che si trovano sui bus sballottate da ogni parte con tanti Vettel alla guida , costrette a subire spostamenti di fermate senza avvertimenti.
Chi doveva difendere gli utenti dalla “prepotenza” dell’Ataf doveva essere il primo cittadino.Ma Nardella non poteva perché l’Ataf è nata da una costola della rivoluzione renziana.
Dopo tanti episodi negativi l’unica cosa da fare era quella di cambiare la testa per vedere se il tutto dipende dall’Ataf o dalla città ormai votata all’anarchia