Un uomo sospettato di essere il presunto piromane che avrebbe appiccato le fiamme sul Monte Serra, nel Pisano, il settembre scorso causando la devastazione di circa 1.500 ettari di boschi e oliveti, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della procura di Pisa in seguito a indagini dei carabinieri. Secondo quanto apprende l’ANSA, si tratterebbe di un volontario dell’antincendio boschivo. Sulla vicenda viene mantenuto il massimo riserbo, le indagini stanno proseguendo.
Il fermato è stato trasferito in carcere e sarebbe una persona che abita nei luoghi dell’incendio. I carabinieri lo hanno individuato dopo indagini fatte con metodi tradizionali, raccogliendo testimonianze e verificando ogni tipo di segnalazione giunta dal territorio colpito dal rogo. L’incendio partì la sera del 24 settembre, impegnò i soccorsi per giorni e gli ultimi focolai, dopo varie riprese, furono spenti solo nei primi giorni di ottobre. Alcuni paesi furono evacuati e rimasero isolati per giorni.
Facoltà di non rispondere
Il presunto piromane del monte Serra sottoposto a fermo da martedì sera si è avvalso stamani della facoltà di non rispondere davanti al gip Donato D’Auria. Lo hanno rivelato i suoi difensori Carlo Porcaro D’Ambrosio e Alberto Giovannelli lasciando il carcere Don Bosco di Pisa dove Giacomo Franceschi, volontario dell’antincendio boschivo di Calci (Pisa), è detenuto da martedì. Al momento non si conosce ancora la decisione del gip relativamente alla convalida del fermo. All’udienza di convalida era presente anche il pubblico ministero Flavia Alemi, che non ha rilasciato dichiarazioni.