Il sindaco ha capito che i licenziamenti in atto nel mondo dell’auto fiorentino possono essere legati ai lavori ma anche alla guerra che da 5 anni la giunta combatte verso la mobilità privata. Nella programmazione delle tramvie è mancata una integrazione fra le molteplici possibilità di muoversi in città. Insomma il dagli all’untore di chi è obbligato all’uso del mezzo privato ha messo sul chi vive, in occasione delle prossime elezioni il primo cittadino. Ed ecco il “vogliamoci bene” lanciato in occasione della presentazione del bus elettrico Aptis
di Piero Campani
Sembrava una giornata come un’altra quella del 22 marzo alla presentazione del nuovo mezzo elettrico Aptis di Alstrom. In conferenza stampa Nardella non ha mai parlato del futuro della mobilità a Firenze secondo tramvia.
Improvvisamente inaspettato dalla platea dei presenti, il sindaco ha cominciato a parlare della possibilità di integrazione fra la mobilità privata e quella pubblica. Mai detto in 5 anni di governo. Anzi dai suoi dita negli occhi a chi per andare da Campo Marte a Novoli o zona Talenti è costretto a prendere il mezzo proprio. La meraviglia si leggeva anche nella faccia dell’assessore della Regione Ceccarelli che non si aspettava certamente questa uscita.
Ma qui si parla di famiglie che si trovano senza lavoro senza stipendio per la crisi del settore auto
Perchè il sindaco ha approfittato di questa occasione per mandare un messaggio alla città a circa due mesi dalle prossime elezioni? Semplice la tramvia ha ANNULLATOTUTTO e NARDELLA TEME LA RITORSIONE IN FASE DI ELEZIONI.
Un primo cittadino non può appiattirsi solo su un settore, deve guardare all’economia della città. I lavori della tramvia, la difficoltà di muoversi in città ha portato ad una crisi nel settore dell’auto. Son arrivati i primi licenziamenti sia nelle concessionarie che nelle officine.
Sappiamo di giovani che sono stati allontanati da officine pur avendo già un contratto part time. “Non c’è più lavoro”
LE RIVOLUZIONI DEVONO ESSERE FATTE A PICCOLI PASSI
Ed ecco le parole del sindaco durante la conferenza stampa per la presentazione del nuovo bus elettrico.
“Noi puntiamo a cercare di mandare più persone possibile sui mezzi pubblici. Con la tramvia abbiamo fermato più di mille auto al giorno. Ma allo stesso tempo cerchiamo di comprendere chi è costretto a usare il mezzo privato e gli invitiamo a confrontarsi per collaborare nel modo migliore per il bene della città. Nei paesi dove funziona la mobilità pubblica il mercato dell’auto è in fase positiva”.
E’ vero ma tutto questo non è successo a Firenze dove la smania di chiudere il tutto prima delle elezioni, la mancanza di una programmazione ha penalizzato chi si deve muovere con il proprio mezzo.