La Juventus è campione d’Italia per l’ottava volta consecutiva. Un titolo agrodolce, arrivato al termine di una settimana in cui i bianconeri avevano dovuto incassare l’eliminazione dalla Champions League e che è stato ottenuto battendo per 2-1 la Fiorentina all’Allianz Stadium al termine di una gara molto complicata, in cui i viola di Montella avrebbero meritato sicuramente miglior fortuna. Al primo affondo la Fiorentina è passata in vantaggio con Milenkovic. Erano passati neanche sei minuti quando il numero quattro viola è arrivato al limite dell’area, scaricando sulla destra per Chiesa che dal fondo ha messo in mezzo, deviazione di Szczesny e palla sulla quale si è avventato proprio il
che a porta vuota non ha dovuto far altro che depositare in rete gelando l’Allianz Stadium. La Juventus ha “ballato” per tutto il primo tempo e ha rischiato di subire il raddoppio a più riprese. Al 26′ su contropiede era stato Simeone a bucare Szczesny per la seconda volta ma provvidenziale per i bianconeri è stata stavolta la segnalazione dell’assistente Lo Cicero, che ha rilevato un fuorigioco dello stesso attaccante argentino. A salvare la Juve, che in corso d’opera era passata in fase difensiva al 5-3-2 viste le tante difficoltà, otto minuti più tardi sulla grande conclusione da fuori area di Chiesa è stato invece il palo alla sinistra del portiere. Il classico adagio calcistico “gol sbagliato-gol subito” ha trovato conferme al 37′ quando sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra da Pjanic è stato Alex Sandro ad andare sul primo palo e a colpire di testa, anticipando Hancko e mettendo alle spalle di un non impeccabile Lafont. Sfortunato Chiesa che a due minuti dal riposo si è visto negare ancora una volta il gol da un legno: stavolta a dire no sul sinistro del gioiellino viola è stata la traversa. A dare una grossa mano alla Juventus di Massimiliano Allegri è stato all’8′ della ripresa Pezzella che, nel tentativo di anticipare Bernardeschi su assist dalla destra di Ronaldo, ha involontariamente infilato con un tunnel Lafont regalando ai bianconeri il vantaggio. L’ultima occasione da gol di una partita che con il passare dei minuti si è un po’ spenta quella che al 19′ ha visto protagonista Pjanic, il cui mancino è stato parata con un gran tuffo da Lafont. Sugli spalti poca la voglia di festeggiare e quel coro “i campioni dell’Italia siamo noi” urlato per la prima volta solamente a sei minuti dal termine a conferma che il popolo bianconero si aspettava ben altro epilogo per questa stagione.