ROMA (ITALPRESS) – Le previsioni macroeconomiche stimano il Pil italiano a +0,9% nel 2018, +0,2% nel 2019 e +0,6% nel 2020. In particolare il Centro-Nord sarebbe al +0,9% nel 2018, al +0,3% nel 2019, al +0,7% nel 2020. Una crescita quindi molto modesta anche nelle aree più sviluppate del Paese. Al Sud nel 2018 l’aumento sarebbe dello 0,6%, poi si andrebbe in recessione a -0,2% nel 2019 e risalirebbe leggermente a +0,2% nel 2020. È quanto emerge dal Rapporto Svimez 2019 “L’economia e la società del Mezzogiorno”.
Dall’inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto dei laureati. Un’alternativa all’emigrazione è il pendolarismo di lungo periodo, che nel 2018 dal Mezzogiorno ha interessato circa 236 mila persone (10,3% del totale. Di questi 57 mila si muovono sempre all’interno del Sud, mentre 179 mila vanno verso il Centro-Nord e l’estero.
Nel Rapporto Svimez si parla anche del reddito di cittadinanza, uno strumento definito “utile” ma con una serie di osservazioni: “La povertà non si combatte solo con un contributo monetario, occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza. Peraltro l’impatto del Reddito di cittadinanza sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, la sta allontanando dal mercato del lavoro”.
(ITALPRESS).
Dall’inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto dei laureati. Un’alternativa all’emigrazione è il pendolarismo di lungo periodo, che nel 2018 dal Mezzogiorno ha interessato circa 236 mila persone (10,3% del totale. Di questi 57 mila si muovono sempre all’interno del Sud, mentre 179 mila vanno verso il Centro-Nord e l’estero.
Nel Rapporto Svimez si parla anche del reddito di cittadinanza, uno strumento definito “utile” ma con una serie di osservazioni: “La povertà non si combatte solo con un contributo monetario, occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza. Peraltro l’impatto del Reddito di cittadinanza sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, la sta allontanando dal mercato del lavoro”.
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