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Americans in Florence II, mostra di artisti Usa per celebrare i 200 anni di presenza diplomatica

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Dall’8 al 21 novembre 2019, presso la Collezione Stengel a Palazzo Rosselli del Turco di Firenze, è possibile visitare la mostra Americans in Florence II. Il primo appuntamento di Americans in Florence si è svolto dal 4 al 17 aprile 2019 con un grande successo per gli artisti. Americans in Florence rientra nelle manifestazioni di #insieme200, che celebrano i duecento anni di presenza diplomatica americana a Firenze. Palazzo Rosselli del Turco di via dei Serragli, antico edificio d’età medioevale, fu ristrutturato nel Cinquecento (epoca alla quale risalgono la tipica facciata ed il cortile porticato d’ordine tuscanico) e parzialmente affrescato nei soffitti durante il Settecento.

Nel palazzo ebbero il loro atelier, attorno alla metà dell’Ottocento, vari artisti americani, tra i quali i pittori William Page e Walter Gould e gli scultori Alexander Galt, Henry Kirk Brown e Thomas Ridgeway Gould.

 

A confermare lo stretto rapporto con il Nuovo Mondo trovò sede a palazzo Rosselli del Turco, negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), l’ambasciata degli Stati Uniti d’America. Fin dalla seconda metà dell’Ottocento molti americani facoltosi reputavano Firenze – già tappa fondamentale del Grand Tour europeo – la loro seconda patria elettiva.

Gli artisti della mostra Americans in Florence II,

Gli artisti chiamati ad esporre per la mostra  curata da Vito Abba, sono nove. Alcuni di loro hanno già partecipato alla prima edizione e presentano nuove opere, altri espongono per la prima volta alla Collezione Stengel.

William Braemer, pittore e scultore, famoso per le sue sculture di monete, celebrate recentemente dal Wall Street Journal, vive e lavora a Miami. I brillanti colori tropicali dei suoi dipinti rivelano le origini cubane, la passione per la vita e l’astrazione della Natura, vissuta e partecipata in maniera profondamente emotiva.

Lore Eckelberry, con studio a Los Angeles, declina la sua personale figurazione attraverso un richiamo alla Pop Art, filtrata attraverso l’uso di forme talvolta inconsuete del supporto pittorico e mediante l’inserimento di un collage che spesso è tratto da testi scritti di giornali occidentali o in ideogrammi orientali.

Kay Griffith artista astratta, dipinge con estrema naturalezza, trasudando passione ed energia in ogni quadro. I suoi dipinti parlano personalmente a ogni spettatore, spesso evocando emozioni, discussioni e reazioni appassionate. I suoi dipinti non suscitano mai la stessa emozione in tutti gli spettatori.

David Harry, artista versatile e poliedrico, totalmente coinvolto nella passione per l’arte. La sua pittura astratta è stata definita Anti-Action Painting: lente e calde colature di colore si stratificano e si soprammettono a formare profondità, velature e nuance.

Sandra Muss, creatrice di uniche installazioni dove il trascorrere del tempo e la mutazione di ogni cosa sono evidenti nelle lastre di metallo arrugginito e negli oggetti trovati nei suoi viaggi in luoghi lontani. Irma II e Irma III, attraverso l’applicazione di coralli morti rinvenuti sulla spiaggia, ci ricordano la tragedia dell’uragano Irma del 2017.

John Nieman, pubblicitario, chef, direttore musicale e artista poliedrico dalla forte personalità, con l’installazione What is missing? Milk cartons vuole denunciare la perdita di principi nella nostra società rievocando l’usanza americana di mettere le foto delle persone scomparse col sui cartoni del latte.

Lenore Diamond Robins attraverso molti strati di colori acrilici, crea un’arte murale e scultorea dai colori vivaci con un forte contrasto. L’aspetto tridimensionale del suo lavoro, in combinazione con temi geometrici, attira lo spettatore per raggiungere il contatto con le sue opere. La resina lucida è una finitura tecnicamente impegnativa, molto bella, miscelata e versata a mano, che richiede molti anni di esperienza.

Linda Stella è una pittrice figurativa sospesa fra neoimpressionismo e neoespressionismo. Tramite i suoi quadri ci disvela le ancestrali aspirazioni umane e segnatamente femminili, tese all’eterno attraverso le semplici cose ed i gesti della quotidianità.

Kevin Thomas realizza opere che possano incuriosire e attirare lo spettatore. Influenzato da un sentimento di malinconica nostalgia e dall’illustrazione vintage, ama cercare e ricreare incontri raramente visti delle persone mentre svolgono la loro routine quotidiana, soffermandosi sugli aspetti più interessanti e colorati.

 

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