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Accordo con il ministero per migliorare la qualità dell’aria in Toscana

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Un accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria in Toscana: lo hanno firmato oggi il presidente della Regione Enrico Rossi e il ministro dell’ambiente Sergio Costa. Cinque milioni sono le risorse messe in campo – 4 milioni da parte del ministero e 1 milione dalla Regione Toscana.

A queste risorse si aggingono poi ulteriori 5 milioni di euro destinati alla piantumazione di alberi in aree urbane e periurbane da utilizzare come filtri per l’assorbimento di gas inquianti e climalteranti con prioirtà per le aree oggetto dell’accordo.

“L’accordo che abbiamo firmato oggi rafforza le condizioni per migliorare la qualità dell’aria della Toscana, obiettivo per il quale stiamo lavorando da tempo – ha detto il presidente Rossi -. Apprezzo molto il lavoro del Governo e il nuovo dialogo che abbiamo avviato con il ministero dell’ambiente, un dialogo che ci permette di dare le gambe a un’azione di sistema. Avremmo potuto uscire da soli ma non avremmo avuto la stessa forza e la stessa efficacia che ci dà il fatto di rientrare all’interno di un sistema di politiche nazionali. Sono convinto che nel prossimo futuro, per il miglioramento ambientale della nostra regione, grazie al rapporto instaurato potremo portare a termine altre partite. Il ministero mette a disposizione 4 milioni – ha proseguito – e la Regione 1 milione con l’obiettivo è di intervenire sulle due aree più critiche, piana di Lucca e piana di Firenze fino a Prato e Pistoia. Stiamo già piantumando sulla piana tra Sesto e Prato-Pistoia e metteremo altri 5 milioni che andranno a bando per la piantumazione. Inoltre ci stiamo predisponendo per attingere ad altre partite, altri fondi nazionali messi grazie alla finanziaria sempre finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria”

“Siamo in infrazione europea per la qualità aria – ha detto il ministro Costa -. Se non si fa squadra, il problema non si risolve. Oggi qui a Firenze abbiamo fatto squadra: la progettazione per salvaguardare la salute dei cittadini italiani prende corpo anche con questo accordo, che va declinato con la legge clima – da noi fortemente voluta per dare una svolta ai modelli produttivi e di consumo italiani, oltre che agli stili di vita quotidiani -, gli accordi di programma sulla qualità dell’aria con le altre Regioni italiane, i 180 milioni di euro assegnati recentemente dal ministero alle Regioni del Bacino Padano. La strada è segnata, con un percorso strutturale Ministero-Regioni-Comuni”

“Anche questo accordo – ha aggiunto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – giunge alla fine di un lungo lavoro di pianificazione con l’approvazione del Piano Regionale Qualità dell’Aria ma anche con la ridefinizione degli agglomerati, per cui i Comuni sottoposti al controllo e ai piani di azione comunale sono oltre 60 quando all’inizio del mandato erano 14. Si tratta pertanto di un presidio della Regione Toscana crescente, che non riguarda solo le azioni contingibili e urgenti ma azioni di sistema che proponiamo di realizzare grazie a questo accordo”

L’accordo prevede specifiche misure attuative del Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA) approvato nel 2018.

La situazione della qualità dell’aria è in miglioramento ma restano alcune criticità legate al PM10 per quanto riguarda la piana lucchese e al biossido di azoto (NO2) per l’agglomerato di Firenze.

Relativamente al PM10, l’accordo prevede azioni di sensibilizzazione, limiti e incentivi per il corretto utilizzo delle biomasse che rappresentano la principale causa di inquinamento. È previsto a partire dal 2022 il divieto di utilizzo di generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alle 3 stelle, insieme a un sistema di contribuzione per la loro sostituzione rivolto alle famiglie residenti nelle aree di superamento.

Permangono i divieti per gli abbruciamenti all’aperto e arrivano incentivi per l’acquisto di biotrituratori dedicati alle piccole aziende agricole e ai cittadini titolari di coltivazioni arboree.

Tra le altre iniziative, di particolare interesse, si segnala che per le aree di criticità è prevista la messa a dimora di specie arboree particolarmente performanti per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Per contrastare l’inquinamento atmosferico derivante dal NO2, si prevede il ricorso a limitazioni della circolazione dei veicoli più inquinanti, a partire da novembre 2020, per alcune zone del Comune di Firenze.

Grazie alle risorse stanziate partirà nei prossimi mesi, limitatamente al Comune di Firenze, il piano di incentivazione per favorire la sostituzione del parco auto più inquinante.

L’adozione di tali misure risulta inoltre opportuna al fine di superare le criticità oggetto delle procedure di infrazione europee per i superamenti relativi a polveri fini e al biossido di azoto.

L’accordo costituisce dunque un ulteriore e importante risultato per rafforzare le azioni già in campo e per diffondere buone pratiche ambientali al fine di di contrastare l’inquinamento atmosferico.

I principali interventi

Azioni puntuali sia per l’NO2 (biossido di azoto) che interessa solo Firenze, sia interventi per PM10.
Nel primo caso sarà necessario intervenire sulla viabilità perché il principale responsabile dei superamenti del limite di legge è l’emissione dei gas dai mezzi diesel e questo presuppone, tra le altre cose, limitazioni sul traffico.

Per il PM10 la situazione è più varia perché nella piana lucchese in particolare riguarda la combustione della legna perlopiù per usi civili o in agricoltura.

Riguardo a questo inquinante, tra le azioni previste, nell’accordo ad esempio si legge: l’erogazione di contributi a famiglie residenti nelle aree di superamento “Piana lucchese” ,“Piana Prato-Pistoia” e “Agglomerato di Firenze” per sostituire impianti di riscaldamento civile a biomassa con impianti di condizionamento degli edifici, quali le pompe di calore e, prioritariamente, quelle servite da pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici;

il divieto di utilizzo entro il 31/12/2021 di generatori di calore alimentati a biomasse con una classe di prestazione emissiva inferiore alle “3 stelle”;

l’erogazione di contributi a piccole aziende agricole e cittadini titolari di coltivazioni arboree (quali l’ulivo) nella aree di superamento “Agglomerato di Firenze”, “Piana lucchese” e “Piana Prato-Pistoia” per l’acquisto di biotrituratori per la gestione di sfalci e potature.

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