ROMA (ITALPRESS) – Nel primo trimestre del 2020 il Prodotto interno lordo (Pil) è diminuito del 5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. Lo rende noto l’Istat.
La flessione congiunturale del Pil diffusa il 30 aprile 2020 era stata del 4,7% mentre quella tendenziale era stata del 4,8%.
Il primo trimestre del 2020 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre del 2019.
La variazione acquisita per il 2020 è pari a -5,5%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con un calo del 5,1% dei consumi finali nazionali e dell’8,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 6,2% e dell’8%.
“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel primo trimestre con flessioni del 5,3% in termini congiunturali e del 5,4% in termini tendenziali mai registrate dal primo trimestre del 1995 – spiega l’Istituto di Statistica -. Nella stima preliminare il calo era risultato del 4,7%. A trascinare la caduta del Pil è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera, anch’essa in calo, ha fornito un contributo negativo meno marcato (-0,8 punti percentuali). Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato fortemente negativo per 4 punti e quello degli investimenti per 1,5, mentre un ampio contributo positivo (+1 punto percentuale) è venuto dalla variazione delle scorte”.
(ITALPRESS).
La flessione congiunturale del Pil diffusa il 30 aprile 2020 era stata del 4,7% mentre quella tendenziale era stata del 4,8%.
Il primo trimestre del 2020 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre del 2019.
La variazione acquisita per il 2020 è pari a -5,5%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con un calo del 5,1% dei consumi finali nazionali e dell’8,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 6,2% e dell’8%.
“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel primo trimestre con flessioni del 5,3% in termini congiunturali e del 5,4% in termini tendenziali mai registrate dal primo trimestre del 1995 – spiega l’Istituto di Statistica -. Nella stima preliminare il calo era risultato del 4,7%. A trascinare la caduta del Pil è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera, anch’essa in calo, ha fornito un contributo negativo meno marcato (-0,8 punti percentuali). Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato fortemente negativo per 4 punti e quello degli investimenti per 1,5, mentre un ampio contributo positivo (+1 punto percentuale) è venuto dalla variazione delle scorte”.
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