“A Tokyo avremo diverse speranze di medaglia, ma non so dire quante. Naturalmente sarebbe auspicabile un oro: ne abbiamo conquistato solo uno individuale con Galiazzo, oltre a quello a squadre, mentre nel femminile non siamo mai riusciti ad andare sul podio”. Mario Scarzella non nasconde le ambizioni del tiro con l’arco italiano in vista dei Giochi di Tokyo, rinviati di un anno a causa della pandemia.
Speranze e sogni per l’Olimpiade (“Tutte le volte che c’è stata una nuova specialità abbiamo conquistato una medaglia e a Tokyo avremo l’esordio del mixed team…”), ma anche grandi aspettative per la Paralimpiade, un evento in cui “abbiamo sempre vinto medaglie e dunque è inutile nascondersi: sono nove edizioni di seguito che saliamo sul podio”, ricorda con orgoglio il numero uno della Fitarco in un’intervista all’Italpress.
Dopo un 2020 così complicato, del resto, la prima preoccupazione della federazione è la ripartenza dell’attività. “E’ stato l’anno più difficile della mia esperienza da presidente – ammette Scarzella – Abbiamo avuto un buco di otto mesi e il consiglio federale ha affrontato l’inedita esperienza di dettare normative regolamentari per la ripartenza”. La Fitarco è rimasta vicina a società e tesserati con aiuti e Scarzella ringrazia anche il Cip per il supporto agli atleti paralimpici.
“Ora siamo speranzosi di poter proseguire”, aggiunge il numero uno dell’arco italiano che pone subito il primo obiettivo per il nuovo anno: “La speranza è quella di riuscire a qualificare le due squadre per i Giochi Olimpici di Tokyo. E nel Paralimpico – conclude – inseguiamo le ultime tre carte, che a mio giudizio già meritavamo“.