“Il documento oggetto di quest’audizione offre un’ampia illustrazione dell’impostazione che il Governo intende seguire nell’elaborazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma non contiene ancora tutte le dettagliate e, giustamente, minuziose indicazioni che la versione definitiva dovrà avere, sulla base delle Linee guida predisposte dalla Commissione europea lo scorso 22 gennaio”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio della Camera, e Bilancio e Politiche Ue del Senato sul Recovery Plan.
“Le prossime settimane richiederanno un intenso lavoro perchè il Piano possa acquisire i richiesti elevati standard qualitativi e rendere chiari gli interventi sui quali ci si intende impegnare, per creare condizioni durature di uno sviluppo economico e sociale maggiore, più inclusivo e sostenibile”, ha aggiunto.
“Nella scelta operata in tema di risorse da mobilitare per imprimere un impulso significativo alla ripresa del Paese, il Governo si è mosso opportunamente guardando, oltre che alle riforme da portare a compimento e ai progetti da avviare, anche alla necessità di tener conto delle esigenze di finanza pubblica”, ha sottolineato Carlino, per il quale “sarebbe sbagliato ritenere che la mancanza di un vincolo esterno (europeo) all’espansione del debito pubblico debba spingerci ad accrescerlo oltre i limiti fin qui prefigurati dai documenti programmatici. Rientrare dal 160 per cento del Pil, od oltre, come oggi è giustificato prevedere, sarà compito arduo”.