Stefano Patuanelli è sicurissimo: «Giuseppe Conte è il leader naturale del Movimento». Il ministro delle Politiche agricole lo afferma in una intervista a Repubblica.
«Lo dico non solo per quello che ha fatto in questi tre anni da presidente del Consiglio, ma seguendo un ragionamento che mette al centro il percorso del Movimento in questa legislatura. I 5 stelle sono passati da forza di opposizione a forza centrale su cui costruire tre governi. Conte ha il profilo giusto per una rifondazione, non per una manutenzione straordinaria».
«Il campo per lei è il centrosinistra? Faccio un ragionamento più ampio: perchè è caduto il Conte due? Perchè Renzi aveva due obiettivi: il primo era non consentire a Conte di occupare uno spazio politico che vuole occupare lui alle prossime elezioni, il secondo rompere l’asse tra M5S, Pd e Leu. Non dobbiamo consentire che questo secondo obiettivo venga raggiunto. E’ evidente che l’intesa deve rafforzarsi a ogni livello, locale, parlamentare, europeo».
«Ci sono state le stesse tensioni di quando abbiamo iniziato il governo con la Lega e poi con il Pd. Non vedo nulla di diverso» continua Patuanelli. «Il Movimento ha fatto la scelta chiara di essere una forza di governo, ha risposto all’appello di Mattarella, ha garantito di poter affrontare la pandemia nel modo migliore possibile. A staccarsi è la parte che crede che dobbiamo essere forza di opposizione e non di governo».
«Un M5S senza Di Battista? E’ un amico che continuo a sentire, un pezzo di famiglia che si stacca, non un elemento residuale.
Tornerà? Solo lui può deciderlo. Ma non tutti quelli che hanno lasciato sono Alessandro Di Battista».
Tornerà? Solo lui può deciderlo. Ma non tutti quelli che hanno lasciato sono Alessandro Di Battista».