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Pd, Enrico Letta eletto segretario “Serve un nuovo partito”

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Enrico Letta è stato eletto segretario del Partito Democratico con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti.

Enrico Letta ha ammesso che serve un partito nuovo, un nuovo Pd, che si ricolleghi alla partecipazione dal basso e ai circoli. Tre sono i cardini del programma dell’ex premier, che era stato “licenziato” da Renzi: “Progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicalità nei comportamenti tra di noi”. Ritorna anche la proposta sullo Ius Soli, che ha già prodotto le prime critiche da parte del Centrodestra.

Il primo saluto va al segretario uscente: “Sono stati giorni complessi e complicati. Ringrazio e saluto Nicola Zingaretti: a lui mi lega lunga e grande amicizia”.

Letta ricorda la situazione attualem nelle prime battute del discorso: “Centomila morti, è scesa la speranza di vita, drammaticamente e per la prima volta nella storia recente del paese, la solitudine, lo smarrimento, le famiglie che hanno perduto i loro cari. Il mio pensiero va al personale sanitario, ai rappresentanti dello Stato, la loro dedizione è stata ed è fondamentale“.

Penso al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro, a loro noi guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro. Mi viene in mente la frase di Papa Francesco che dice che vorrebbe un mondo che sia un abbraccio fra giovani e anziani”. E ancora: “Da solo nessuno si salva. Ce lo ha detto il Papa”.

Poi entra dentro le problematiche del partito, con un importante appello alla partecipazione dal basso e alla territorialita: “Vorrei che oggi la discussione non si chiudesse ma iniziasse. Domani presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea“.

Sulla parità di genere: “Lo stesso fatto che sia qui io e non una segretaria donna dimostra che esiste un problema. Io metterò al centro il tema delle donne: è assurdo che sia un problema”.

“Noi del Pd siamo per il primato della scienza, lo rivendichiamo con orgoglio. L’immagine è quella di Sergio Mattarella cui va il mio saluto più affettuoso. La sua foto in fila che si vaccina è l’immagine della speranza”.

Circa a metà discorso Letta entra nel vivo delle questioni: “So che non vi serve un nuovo segretario: vi serve un nuovo Pd“.

“L’Europa è la nostra casa e l’Europa del 2020 è quella che ci piace” con al centro “la solidarietà il lavoro ed il pilastro sociale”. Ma “dobbiamo cambiare ancora l’Europa e fare quelle scelte che migliorino la democrazia europea”.

Dobbiamo essere il partito dei giovani. Se non riusciremo a coinvolgere i giovani io avrò fallito il mio obiettivo. Voglio mettere in piedi una Università democratica, mettere insieme tutte le energie e le forze che dobbiamo avere”.

Partecipazione per me è la parola chiave: ho intenzione di lavorare come segretario Pd con questo tema della partecipazione“. Un partito, spiega che dovrà “mettere insieme l’anima e il cacciavite” e che dovrà puntare sui giovani, “arrivo con i giovani nel cuore”.

“Noi non dobbiamo essere la Protezione civile della politica, cioè il partito che è costretto ad andare al potere perché se no gli altri sbandano. Perché se lo facciamo diventiamo il partito del potere. Si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all’opposizione”. “Dobbiamo fare un partito che abbia le porte aperte. L’apertura sarà il mio motto: spalanchiamo le porte del partito“.

Durante il governo Draghi “voglio rilanciare lo ius soli“, è una “norma di civiltà”, ha spiegato Letta. “Io sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, di tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello ius soli”, la legge sulla cittadinanza.

Voglio fare una battaglia sul voto ai 16enni, anche se so una battaglia divisiva, complicata, ma dobbiamo allargare il peso dei giovani nella società”.

Chiude sulle alleanze: “Ad aprirsi ci si guadagna sempre. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra, su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò nelle prossime settimane parlerò con tutti. L’incontro col Cinque stelle guidato da Conte lo dobbiamo fare, sapendo che non sappiamo ancora come sarà quel M5s. Arriveremo con rispetto a ambizione”.