In primis, che la decisione adottata sia responsabile: le imprese sono ragionevoli, se la situazione lo richiede e se i cronoprogrammi dei cantieri sono resi noti e vengono rispettati. Così non è stato lo scorso venerdì,
con lo sforamento dell’orario di riapertura del tratto autostradale che ha, in breve, paralizzato l’A1 e fatto impazzire il traffico cittadino.
Intervento, quello in programma, che si somma ai tanti altri che investono l’area per quella che, a tutti gli effetti, appare una conseguenza della difficoltà politica nell’adottare, con criterio, le decisioni. La prassi di rimandare,
finché la scelta diventa ineluttabile, non è più sostenibile. Prova ne è quello che sta accadendo non solo sul tratto prima citato, ma sulla Fi-pi-li, con cantieri per frane e buche, sull’Autopalio con cantieri tra Firenze e San Casciano e tra
San Casciano e Impruneta, sull’A1 con il casello di Impruneta chiuso e sull’Autosole con cantieri fra Firenze Sud e Incisa.
Paolo Conti