Alle 16,30, oltre un’ora prima dell’attacco alla sede della Cgil durante le proteste No Green pass a Roma, il leader romano di Forza nuova Giuliano Castellino, arringando la folla in piazza del Popolo, la incita “ad assediare la Cgil”. A mostrare le immagini è ‘Quarta Repubblica’. “Oggi noi andiamo ad assediare la Cgil. Partiamo ora in corteo. Chiamiamo Landini, se rivuole il suo palazzo, se rivuole la sua sede viene a Roma e proclama lo sciopero generale dei lavoratori contro il Green Pass. Adesso i microfoni si spengono e si parte tutti verso la Cgil, si va in corteo verso la Cgil”, le parole di Castellino.
“Qualcuno non ha fatto il suo mestiere, o il Ministro dell’Interno non sapeva che Castellino era pericoloso e questo sarebbe un problema o ha lasciato che fosse lì. Noi invece di parlare dei problemi dell’Italia siamo qui a parlare del fascismo”, commenta Matteo Salvini a Quarta Repubblica. “Quel personaggio – ha aggiunto Salvini riferendosi a Castellino -. non doveva essere nemmeno lì. Io ricordo che il signore in questione aveva il Daspo e non poteva andare allo stadio per cinque anni, era stato giudicato pericoloso dal tribunale di Roma, aveva il braccialetto elettronico ed era lì. O il ministro dell’Interno non sapeva che fosse pericoloso o, peggio ancora, sapeva che poteva essere lì e lo ha lasciato fare. Invece di parlare di Roma, di Torino, di Caserta e dei loro problemi, siamo a parlare di fascismo nel 2021. Viene il dubbio che a qualcuno convenga parlare di questo, anziché parlare dei problemi della città, dei problemi che porterà il Green pass sui posti di lavoro…”.
“Prima Morisi, dopo tocca ai fascisti e al fascismo… a me viene il dubbio che a qualcuno convenga…”, continua il leghista sottolineando, tra l’altro, che “quei 50 delinquenti a Roma sono neo fascisti e a Milano sono anarchici”.
“La violenza – aggiunge – è violenza, non è di destra o sinistra. Fare una manifestazione il giorno prima del voto con le bandiere rosse è una cosa democratica secondo voi?”. “Al Pd ho detto: mettiamo fuori legge tutti i movimenti violenti, anche no tav e centri sociali”, continua. Il rischio, dice il leader della Lega, è che “poi domani qualcuno si alza e dice ‘Salvini è fascista, mettiamolo fuori legge’…”. E aggiunge: “Manifestiamo, ma contro tutte le violenze e non il giorno prima delle elezioni. Se no devo pensare che si vuole usare questa roba in cabina elettorale perché qualcuno ha paura di Lega e FdI”.