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Nanotecnologie, Sabrina Zuccalà premiata come eccellenza italiana

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“Sono molto fiera di aver raggiunto questo importante risultato, che premia il mio impegno ultradecennale nella ricerca con i nanomateriali. Ho capito che la natura, se ben compresa, offre con semplicità soluzioni geniali a difficoltà che sembrano insormontabili. Le nanotecnologie sono questo: un segreto carpito all’infinita Sapienza del Creato. Ma è il lavoro dell’uomo e la fiducia nei propri mezzi ad aver fatto quello che queste tecnologie oggi: una soluzione straordinaria ai problemi più disparati”. A dirlo Sabrina Zuccalà, presidente del laboratorio internazionale di nanotecnologie ‘4ward360’, dopo aver ricevuto il premio per le eccellenze italiane nella terrazza degli aranci del Waldof Astoria resort a Roma durante il Galà annuale delle eccellenze Italiane. Nella V edizione della manifestazione premiati anche Claudio Cecchetto, talent scout, produttore e conduttore; Alex Pinna, famoso scultore ed esponente dell’arte contemporanea; Pier Francesco Rimbotti, CEO e titolare di Infrastrutture Spa, leader nel campo delle energie rinnovabili; Annamaria Bernardini De Pace, avvocato e giornalista, la più nota matrimonialista italiana; Aldo Cingolani Ceo e titolare di Bertone Design, simbolo del made in Italy nel mondo; Adriano Panatta, mito del tennis nazionale, Alfredo Cestari, fondatore del Cestari Group. 

“Per la mia attività – prosegue Zuccalà – ho ricevuto tanti riconoscimenti, tra cui, recentemente, il Premio Internazionale d’Eccellenza al Merito della Repubblica Italiana e quello di Ambassador Business Woman la settimana scorsa, un riconoscimento internazionale molto importante. Tuttavia, quello che veramente per me è importante è sapere che grazie agli studi e alla ricerca del mio laboratorio possiamo trovare soluzioni concrete alla vita delle persone comuni ogni giorno e collaborare a progetti importanti con l’Istituto Leonardo o il Ministero della Difesa. Difatti, siamo stati pionieri nella conservazione dei beni culturali con i nanomateriali con il trattamento per la protezione e conservazione dell’esercito di terracotta di Qin Shi Huang a Xi’an, in Cina, per primi abbiamo scoperto materiali idro e oleo repellenti per superficie porose per intervenire in molti progetti di edilizia, e, di recente abbiamo trattato le prime mascherine con le nanotecnologie. Sono lieta, tra l’altro, che venga premiato il merito e le donne che si impegnano con enormi sacrifici nel mondo del lavoro”.  

“Piano piano durante questi anni ho scoperto – prosegue Zuccalà – che il principio che informa questa tecnologia, fino a pochi anni fa ancora poco nota, è rivoluzionario: si tratta di nuovo approccio basato sulla conoscenza delle proprietà della materia su scala, appunto, nanometrica (il nanometro corrisponde a un miliardesimo di metro), vale a dire su scala atomica e molecolare. Capace di rispondere alle criticità nell’ambito della protezione e preservazione dal degrado delle superfici materiche, la nanotecnologia può avere una serie infinita di applicazioni in moltissimi settori, dall’elettronica alla digitalizzazione, dalla medicina all’intelligenza artificiale ai più svariati settori industriali fino alle energie rinnovabili, alla conservazione dei beni culturali e molto, altro ancora. Ricordo il mio primo incarico dal Comune di Milano, ebbi modo di spiegare, nonostante la mia inesperienza, che i formulati nanotecnologici agiscono a livello molecolare, ma non incidono sulle caratteristiche superficiali e interne dei materiali”.