Pensioni in Italia con Quota 100? “Il punto più alto di un populismo che nulla ha avuto da offrire ai cittadini”, “merce di scambio tra alleati di governo” insieme al Reddito di cittadinanza fra Lega e M5S al tempo del governo Conte 1. A puntare il dito su Facebook è Teresa Bellanova, esponente di Italia Viva e viceministra alle Infrastrutture. “Quando, tra l’euforia generalizzata di chi credeva in Quota100, noi ravvedevamo il pericolo che a pagare fossero i più giovani e le donne, non sbagliavamo. Si è creduto, cadendo clamorosamente in errore, di poter costruire un pezzo di occupazione tramite sostituzione automatica con chi fuoriusciva grazie a quota 100. Oggi sappiamo che non è andata così”, scrive l’ex ministra. “Di fatto – continua Bellanova -, si è scaricato, ancora una volta sui meno garantiti il peso di una politica che ha pensato al consenso del momento. Io stessa denunciai che il rischio concreto era quello di tagliare fuori dalla misura le donne e di non dare il giusto peso e le giuste opportunità di godere delle strumento ai lavori usuranti. E i dati, oggi, dimostrano tutti gli errori compiuti con la norma del governo Conte 1”.
“Dei tre giovani assunti per ogni pensionamento – denuncia – neanche l’ombra. Sono stati i lavoratori pubblici i maggiori beneficiari della misura giallo-verde. E ad usufruire di Quota 100 si registra una percentuale maschile di gran lunga superiore a quella femminile: il 69,3 per cento contro il 30,7 per cento.Ciò peraltro ha comportato un impegno di spesa consistente che avremmo potuto sfruttare diversamente, tutelando chi ha svolto lavori usuranti, i giovani, le donne. Un fallimento preannunciato che di fatto ha non solo sancito un principio iniquo, ma piegato l’interesse collettivo a quello elettorale. Evitare che accada di nuovo e che ad essere penalizzate siano soprattutto le donne è il minimo che le forze politiche riformiste possano fare”.
“Non si può chiedere al governo Draghi – avverte – di perpetrare misure inique e ciò che a memoria comune fu merce di scambio tra alleati di governo. Quota 100 e reddito di cittadinanza, la prima a timbro verde e la seconda a timbro giallo, hanno rappresentato il punto più alto di un populismo che nulla ha avuto da offrire ai cittadini. Salvo promesse a vuoto, dalle sale stampa o dai balconi. I posti di lavoro non si creano per magia, senza un impianto serio di politiche attive, e la povertà ha tanta più dignità di tante promesse politiche fatte solo per raccogliere qualche voto”, conclude Bellanova.