Per programmare i risparmi e gestire al meglio i consumi durante le varie fasi della vita è fondamentale fare una buona pianificazione finanziaria per sé e per la propria famiglia. Il bilancio familiare è lo strumento migliore a cui affidarsi. Ecco i consigli di Altroconsumo per realizzarne uno, anche con l’aiuto della tecnologia. Il primo passo da fare per iniziare a risparmiare è quello di capire quali sono i nostri bisogni, gli obiettivi che vogliamo realizzare (ad esempio comprare casa, fare una vacanza, iscriversi a un master) e le aspettative di vita che vogliamo raggiungere, per noi stessi ma anche per la nostra famiglia. Per fare tutto questo è fondamentale avere una buona pianificazione finanziaria, che cambia a seconda delle varie fasi della vita.
Nel video, realizzato per il mese dell’Educazione finanziaria promosso dal Comitato Edufin, ti diamo qualche piccolo consiglio per capire da dove partire e quali sono gli strumenti più utili per tenere sotto controllo entrate e uscite e iniziare ad accumulare qualche piccolo risparmio. Che cos’è il risparmio? Il risparmio è quella parte di reddito che non viene immediatamente consumata, ma messa da parte per acquisti o consumi futuri. Le esigenze di spesa sono diverse a seconda della fase della vita in cui ci si trova. I giovani hanno poche possibilità di risparmio: le loro entrate sono destinate a coprire i consumi legati alla vita quotidiana. Nel caso di persone più avanti negli anni, invece, le possibilità di risparmio aumentano permettendo di fare acquisti di beni durevoli (ad esempio comprare casa) o mettere da parte soldi a fini previdenziali. Gli anziani, che hanno già del risparmio accumulato, possono usarlo per i loro acquisti oltre che per mantenere una certa percentuale da destinare agli eredi.
Il bilancio familiare (video) è lo strumento di base per fare pianificazione finanziaria. Serve a tenere sotto controllo le entrate periodiche e le uscite: in questo modo, ogni mese si riesce a risparmiare. Il bilancio familiare è composto da: entrate, come lo stipendio, la pensione, le entrate da investimenti, le donazioni, un’eredità ricevuta; uscite, cioè le spese di vario tipo che si realizzano in un mese come quelle alimentari, mediche, per la casa, per l’auto, per i viaggi, per lo studio; risparmio, cioè la differenza tra le entrate e le uscite. Per fare al meglio la pianificazione finanziaria, però, è importante sapere anche come e quanto si è speso. All’interno del bilancio è bene che ci sia una griglia in cui si può indicare per ogni categoria specifica di spesa (ad esempio benzina, supermercato, farmacia) l’ammontare mensile o annuo e quindi calcolare la percentuale rispetto al totale delle spese mensili o annue. La tecnologia può dare una mano a gestire bene il proprio bilancio familiare. In particolare, ci sono applicazioni di istituti di pagamento e banche che permettono automaticamente di tenere un bilancio familiare segnando le varie spese e cercando così di risparmiare per raggiungere gli obiettivi stabiliti.
Le tipologie di spesa. Nel bilancio familiare si possono individuare due grandi categorie di spesa. Le spese essenziali, cioè uscite di cui non possiamo fare a meno. Sono, ad esempio, la rata del mutuo, l’affitto, le bollette, le spese alimentari, le spese di trasporto, le spese di salute, quelle per l’abbigliamento. Le spese superflue, cioè quelle spese di cui si può fare a meno e che sono quindi realizzabili solo se paghiamo prima le spese essenziali. Si tratta di spese per pagare i biglietti del cinema, le cene al ristorante, le vacanze, la palestra e così via. Si tratta di una suddivisione soggettiva che cambia da persona a persona: per alcuni una spesa può essere essenziale anche se per la maggioranza delle persone si tratta di una spesa superflua. Non c’è una regola valida per tutti. La cosa migliore è quella di cercare di pagare sempre per prime le spese essenziali e di mettere qualcosa da parte per il risparmio. Esistono anche delle regole per distribuire, nell’arco del mese, spese e risparmio. La più conosciuta è quella del 50-30-20: ogni mese il 50% delle entrate va destinato alle spese essenziali, il 30% alle spese superflue e il 20% al risparmio.
Obiettivi di spesa e bilancio familiare – Quando abbiamo un particolare obiettivo da realizzare (ad esempio una vacanza o un master) occorre lavorare sulle varie componenti di spesa del bilancio familiare per ridurle. · Si può lavorare sulle spese superflue: ad esempio potremmo rinunciare a qualche uscita al cinema o al ristorante. Si può lavorare sul risparmio mettendo da parte meno sul nostro conto di deposito. Si può lavorare su alcuni aspetti delle spese essenziali. Ad esempio, potremmo trovare un fornitore di energia elettrica o una banca per il nostro conto corrente che ci fa risparmiare qualcosa o ancora fare una surroga del nostro mutuo per ridurre la rata mensile. O scegliere il supermercato più conveniente per la nostra spesa settimanale. Usando la leva della mobilità e della concorrenza si possono ridurre anche le spese essenziali. Bisogna confrontare per scegliere prodotti e servizi e poi bisogna ripetere questi confronti nel tempo: nel caso in cui si trovi qualcosa di migliore allora occorrerà cambiare.
Far crescere i risparmi in sicurezza. Tutti vorrebbero far crescere più rapidamente i propri risparmi. Un modo potrebbe essere quello di usare degli investimenti. Ecco qualche consiglio per cercare di evitare di fare mosse troppo rischiose. Esiste un rapporto diretto tra rischio e rendimento: non ci sono investimenti che rendono tanto e hanno basso rischio. ·Diversifica sempre: non investire tutto il tuo capitale in un unico titolo, è bene scegliere prodotti che abbiano emittenti, settore e scadenza differenti per ridurre il rischio e avere un rendimento adeguato. Prenditi del tempo per investire, chiedi informazioni, confronta più opzioni e soprattutto scegli con tranquillità avendo valutato bene tutto. La fretta non è una buona consigliera. Per investire rivolgiti sempre a un soggetto autorizzato (li trovi sul sito di Banca d’Italia e Consob).
Fondo pensione (video) , come utilizzarlo per rendere più serena la tua vecchiaia. Vale davvero la pena avere un fondo pensione di questi tempi? La risposta non può che essere affermativa, perché è necessario risparmiare fin da subito per evitare una vecchiaia in povertà. Ecco come funzionano i fondi pensione e come gestirli nella maniera corretta. Il video coi consigli del nostro esperto. Con la fine del 2021 Quota 100 non sarà più un’opzione esercitabile per andare in pensione anticipata. Quale sarà il sostituto verrà deciso con la manovra che sarà varata nei prossimi mesi (ad oggi, infatti, ci sono molte ipotesi sul tavolo, ma nulla di certo). Di certo c’è da dire che, qualunque essa sia, la nuova formula per andare in pensione anticipata comporterà un taglio dell’assegno pensionistico. Per andare in pensione prima del tempo si deve infatti accettare una pensione più bassa. Il problema di avere una pensione bassa non riguarda però solo chi decide di lasciare il lavoro prima del tempo, ma tutti. Le pensione future saranno infatti basse, una stima media parla di un assegno pensionistico che sarà il 60% dell’ultimo stipendio percepito. Significa esporsi al rischio di dover vivere una vecchiaia con una capacità di spesa inferiore oppure di non essere in grado di far fronte a spese impreviste. Come si risolve il problema? Iniziando a risparmiare fin da subito e, soprattutto, il prima possibile. Il tempo è infatti un alleato per gli investimenti. Più tempo si ha a disposizione e minore è lo sforzo richiesto in termini di risparmi da mettere da parte. Messo in conto che è necessario risparmiare e che è meglio farlo il prima possibile, dove devono essere investiti i nostri risparmi per la pensione? In un fondo pensione.
Come funziona un fondo pensione- Come avviene l’investimento in un fondo pensione? Ogni mese viene investito quanto versato (il tuo contributo più, nel caso di un fondo chiuso, l’eventuale Tfr e il contributo del datore di lavoro) e questo significa che il mese in cui la quota del fondo è più bassa, perché i mercati sono scesi, il fondo acquisterà per te più quote, mentre quando i mercati salgono, le quote acquistate saranno meno. Questo modo di investire smussa gli alti e bassi del mercato e rende più lineare, dunque meno rischioso, l’andamento del tuo investimento, rendendolo simile, ma più profittevole, a quello del Tfr.
Non è solo teoria. Analizzando l’andamento di un fondo pensione chiuso, del Tfr e del valore dell’investimento di un risparmiatore nel fondo stesso tenendo conto dei versamenti periodici, emerge che negli anni di grandi crisi, 2001 e 2008 la quota del fondo di per sé ha perso terreno e ha impiegato anni per tornare ai livelli precrisi, ma la posizione complessiva nel fondo ha impiegato meno tempo per tornare in attivo – oltre a perdere molto meno nei periodi di ribasso dei mercati. Tutto questo è avvenuto senza grandi turbamenti. Guarda la linea che rappresenta la posizione del lavoratore nel fondo: è lineare come quella del Tfr anche se l’andamento della quota del fondo di per sé sale e scende diverse volte. Questo rende l’investimento in un fondo pensione più tranquillo e riduce in parte le preoccupazioni per i tuoi risparmi.
Come gestire un fondo pensione. Se quanto visto in precedenza avviene in maniera automatica e il fondo pensione si gestisce in autonomia, devi invece essere tu a fare una piccola manutenzione ai tuoi investimenti nel fondo. Una manutenzione necessaria, che ti aiuta a gestire al meglio i tuoi risparmi e a ridurre ulteriormente gli alti e bassi del mercato. La strategia da seguire è semplice: calibra i tuoi investimenti in base agli anni che ti mancano alla pensione. Più sono, meglio è investire in comparti con tante azioni dentro. Ma le azioni non sono rischiose? Sì, ci potrebbero essere degli anni in cui i tuoi soldi nel fondo scendono, come sta succedendo ora, ma nel lungo periodo le azioni danno soddisfazioni. Ti ricordi la crisi di Borsa del 2007/2008? le azioni avevano perso anche il 50%, ma poi nel giro di quattro anni hanno recuperato tutto e poi sono arrivati soltanto guadagni. Per quanto concerne gli investimenti azionari il tempo è un tuo alleato. In seguito, quando ti mancano sempre meno anni prima della pensione, devi spostarti su comparti con sempre meno azioni e con sempre più bond – seguendo lo schema che trovi nella tabella qui sotto.
Quando ti mancheranno non più di tre anni alla pensione dovrai spostare tutto quello che hai accumulato nei diversi comparti in uno solo: quello monetario. Investendo in liquidità, è come mettere i tuoi soldi in un conto deposito. Se sei a ridosso della pensione non hai più il fattore tempo su cui puntare per recuperare i soldi persi a causa di un crollo dei mercati, quindi è bene tirare i remi in barca e consolidare quanto guadagnato in passato. Inoltre, questi comparti sono anche garantiti, cioè hanno la garanzia di restituirti almeno quanto hai versato – meno i costi del fondo. Per cui, seguendo questa strategia puoi rispondere alla domanda: cosa devo fare con il mio fondo pensione? Se sei una persona a cui mancano tanti anni alla pensione, come visto, il tempo e il modo in cui investe il fondo sono tuoi alleati. Se ti mancano pochi anni prima della pensione, devi controllare il comparto in cui investi: controlla con la tabella qual è il comparto più adatto a te.