“Da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24, c’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di Ndrangheta”. Sigfrido Ranucci, vicedirettore di Rai3 e conduttore di Report, interviene a Un giorno da pecora su Radiouno Rai.
Report ha aperto la propria stagione ieri con una puntata sui vaccini, ottenendo il 10,4% di share. “Siamo molto contenti, c’è un gran lavoro di squadra. Un risultato del genere in prima serata, con una platea più piccola di 2 milioni di telespettatori sul totale, è notevole”, dice Ranucci.
Sotto i riflettori della trasmissione, in particolare, il vaccino AstraZeneca. “Abbiamo cercato di capire perché un vaccino, su cui ha puntato tutta Europa, ad un certo punto sia scomparso. Abbiamo ricostruito i tasselli della vicenda, abbiamo buttato un vaccino che poteva essere utile per gli over 60 per una serie di errori di comunicazione e per la mancanza di omogeneità nella gestione dei dati. Il paradosso ora è che la Commissione europea ha acquistato 200 milioni di dosi di AstraZeneca e noi non le utilizzeremo, andranno a finire in Africa probabilmente. Bisogna formare i medici dei paesi in cui arriverà il vaccino” per i potenziali effetti collaterali.