Non è stata una grande notizia per chi usufruisce del Polo universitario. La possibilità che la tramvia non transiti all’interno dell’area del Cnr di Sesto sembra uno schiaffo in faccia alla realtà. Infatti, l’area è da sempre mal collegata e arrivare con i mezzi pubblici è un’epopea per tutti: studenti, professori, visitatori.
Il Polo di Sesto è nato 23 anni fa, nel mezzo della piana, isolato da tutto. E così è rimasto. Eppure è la sede delle facoltà di Chimica, Fisica, del Cnr e del Centro di risonanze magnetiche. Tra qualche mese si trasferirà anche tutta la scuola di Agraria.
Senza un mezzo privato è necessario il bus, ma questi scontano spesso problemi di orari e di traffico. Perdere un bus significa perdere una lezione (magari obbligatoria), un laboratorio o un tirocinio.
Ora la regione, per cercare di rendere più veloce il tragitto e collegare meglio il capoluogo con il comune limitrofo, avrebbe pensato di spostare più a nord le due fermate del Polo, che però ne rimarrebbe sprovvisto. Una decisione che ha fatto infuriare la comunità universitaria, dai professori agli studenti.
Palazzo Vecchio si è espresso con chiarezza. Nei giorni scorsi l’assessore comunale a università e ricerca Elisabetta Meucci aveva dato la linea: “Lo sviluppo del Polo di Sesto è legato non solo all’offerta formativa e scientifica, ma anche a una mobilità sempre più efficiente e funzionale. Per questo, consideriamo importante lavorare a una soluzione per andare incontro alle esigenze della comunità universitaria in merito al passaggio della tramvia dal Campus”.
Lunedì, in comune, si terrà il question time, alle 14:30. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Ma questa non è davvero una buona notizia.