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‘Concretezza per costruire il futuro’, ingegneri clinici a congresso

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La necessità di offrire “basi robuste, competenti e affidabili al rinnovamento qualitativo e tecnologico del Servizio sanitario nazionale”, sfruttando la “grande opportunità” offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E’ il tema al centro del 21° Congresso nazionale dell’Aiic, Associazione italiana ingegneri clinici, in programma dall’11 al 13 novembre agli East End Studios di Milano. ‘Verso un nuovo Ssn. Professionisti, innovazione e Pnrr’ è il titolo della 3 giorni. “La sfida è nella concretezza”, avverte l’Aiic presentando l’evento, la “chiave di volta” attorno alla quale costruire la sanità post-Covid. 

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza esprime concetti molto chiari parlando di sanità – afferma Umberto Nocco, presidente Aicc – Si sofferma infatti su reti di prossimità, innovazione e ricerca, digitalizzazione e telemedicina. Sappiamo tutti che proprio su questi pilastri si basa il rinnovamento del Servizio sanitario nazionale che ha bisogno di rilanciare la qualità delle cure, l’innovazione reale, la sanità interconnessa e paziente-centrica, la nuova organizzazione”. Tutti argomenti che gli ingegneri clinici intendono affrontare “con quell’approccio pragmatico che è specifico della nostra professione – sottolinea Nocco – Ci chiediamo infatti come il Pnrr si tradurrà in progetti esecutivi? Cosa serve al Ssn e ai vari Servizi regionali per rinnovarsi? Come i progetti del Piano si connetteranno all’ecosistema digitale del nostro Paese? Come dialogheranno le professioni per realizzare questo cambiamento? Abbiamo creato differenti momenti di discussione multidisciplinare proprio perché riteniamo che siano molteplici i punti di vista con cui osservare e giudicare il Pnrr, che è una grande opportunità che va colta in tutta la sua portata”. 

Settanta gli appuntamenti nell’agenda congressuale, tra sessioni plenarie, parallele e corsi di formazione. “Tutte le criticità vissute quotidianamente dal Ssn e dai colleghi, prima e durante il periodo pandemico, sono all’interno del nostro programma che guarda al futuro con i piedi ben piantati nel presente – rimarca Lorenzo Leogrande, past president dell’Aiic e presidente del summit – Per questo abbiamo voluto sessioni dedicate all’approfondimento del Pnrr e all’integrazione tra Servizio sanitario nazionale e Servizi regionali, alla cybersecurity e alla telemedicina, alla progettazione degli ospedali – domandandoci se viene prima l’estetica progettuale o la necessità di organizzare spazi sulla base della risposta ai bisogni – e anche ai percorsi formativi e professionali dei colleghi più giovani. La grande risposta in termini di iscrizioni e partecipanti, che saranno oltre 1.500, ci conferma che il programma del convegno ha colto nel segno suscitando attenzione e fortissimo desiderio di partecipazione”. 

Al Convegno nazionale Aiic, dopo il saluto inaugurale portato della vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, saranno presenti alcuni tra i massimi esperti di politica sanitaria e di innovazione tecnologica: da Silvio Garattini (presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs) a Stefano Lorusso (capo della Segreteria tecnica del ministro della Salute), da Massimiliano Boggetti (presidente di Confindustria dispositivi medici), a Nino Cartabellotta (presidente della Fondazione Gimbe), da Achille Iachino (Direzione generale Dispositivi medici e Servizio farmaceutico, ministero della Salute) a Drougkas Athanasios (direttore dell’Agenzia dell’Unione Europea per la cybersecurity), elenca una nota. 

Una delle sessioni più ricche – si legge – sarà ‘Ingegneri clinici e professionisti sanitari. Solo rapporti di buon vicinato?’ (ore 16-17.30, 12 novembre) e metterà a confronto ingegneri clinici, cardiologi, cardiologi interventisti, anestesisti, farmacisti ospedalieri, per creare una piattaforma di dialogo e collaborazione tra professionisti che condividono la quotidianità del lavoro sulle tecnologie sanitarie.  

‘Contenuti ed accesso al lavoro della professione dell’ingegnere clinico’ (ore 11, 13 novembre) sarà la sessione finale del meeting, “un dialogo proposto soprattutto ai giovani professionisti ed agli universitari. Perché la professione attira tantissimi giovani – evidenzia Leogrande – e l’evento nazionale è l’occasione migliore per introdurli ad un mondo che è un’autentica finestra spalancata sul futuro”.