La variante sudafricana buca i vaccini? La pericolosità della nuova variante africana, denominata Omicron, non è ancora chiara. Intanto, Pfizer e Moderna si mettono in moto per aggiornare i vaccini mRna e per contrastare la variante, caratterizzata da una quantità notevole di mutazioni sulla proteina Spike. Pfizer quantifica in 100 giorni il tempo necessario per lo sviluppo di un vaccino specifico.
“Nel caso in cui emerga una variante di fuga dal vaccino, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”, si legge in una nota. “Stiamo continuando costantemente con gli sforzi di sorveglianza incentrati sul monitoraggio delle varianti emergenti che potenzialmente sfuggono alla protezione del vaccino. Come sempre – concludono – continueremo a seguire la scienza mentre esaminiamo i migliori approcci per proteggere le persone da Covid”.
Pfizer aveva già annunciato di essere al lavoro per studiare la variante africana e valutare eventuali modifiche al vaccino contro il covid. “Comprendiamo la preoccupazione degli esperti e abbiamo immediatamente avviato le indagini sulla variante B.1.1.529”, individuata in particolare in Sudafrica. “La variante differisce notevolmente dalle varianti osservate in precedenza perché presenta ulteriori mutazioni localizzate nella proteina Spike. Ci aspettiamo più dati dai test di laboratorio al più tardi tra due settimane”, le parole di un portavoce di Pfizer al canale all news francese BfmTv.
Moderna non fa riferimento ad un cronoprogramma dettagliato. L’azienda punta a sviluppare “rapidamente” una dose booster specifica del vaccino. “Fin dall’inizio, abbiamo detto che mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve. Le mutazioni nella variante Omicron sono preoccupanti e da diversi giorni ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per attuare la nostra strategia per affrontare questa variante”, afferma in una nota è il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel.
“Abbiamo tre linee di difesa che stiamo portando avanti in parallelo: abbiamo già valutato un booster a dose più alta di mRNA-1273 (100 µg). In secondo luogo, stiamo già studiando due candidati booster multivalenti nella clinica che sono stati progettati per anticipare mutazioni come quelle che sono emerse nella variante Omicron e i dati sono attesi nelle prossime settimane e, terzo, stiamo rapidamente avanzando un candidato booster specifico per Omicron (mRNA-1273.529)”.