La variante Omicron spaventa la Gran Bretagna, che rischia 1 milione di casi entro fine anno, e Boris Johnson annuncia la stretta: l’obbligo di mascherina si allarga, torna lo smart working, il green pass diventa sempre più necessario. Il “piano B”, come dice il premier britannico, si rende necessario alla luce dei dati e delle proiezioni. I contagi da variante Omicron – che ha già toccato 57 paesi compresa l’Italia secondo l’Oms – ufficialmente in GB sono 568. In realtà, sono molto più numerosi.
La cifra reale “probabilmente è più vicina a 10.000”, dice il ministro della Salute, Sajid Javid, in un documento trasmesso alla Camera dei Comuni. “L’agenzia per la sicurezza sanitaria stima che il numero delle infezioni sia approssimativamente 20 volte superiore rispetto ai casi confermati. Quindi, il numero attuale di infezioni probabilmente è più vicino a 10.000”, le parole del ministro. L’agenzia, inoltre, “ritiene che con l’attuale tasso di crescita” dei contagi che raddoppiano “ogni 2,5-3 giorni, per la fine del mese le infezioni potrebbero superare il milione”. Javid ribadisce che Omicron sembra “molto più contagiosa” di Delta, ma molti elementi della nuova variante sono ancora da scoprire.
In attesa di ulteriori date e certezze, Londra vara il piano B con “una scelta proporzionata e responsabile”, come dice il premier Johnson, allarmato perché Omicron “sta crescendo molto più velocemente” rispetto ai ritmi che hanno caratterizzato la variante Delta.
Quali sono le nuove regole? Da lunedì, lo smart working diventa la prima opzione dove possibile. Altre misure sono invece meno interpretabili. “Da questo venerdì estenderemo l’obbligo di indossare una mascherina in luoghi pubblici, compresi teatri e cinema”, dice il premier, ampliando l’obbligo già in vigore nei negozi e sui mezzi pubblici.
Il green pass sarà indispensabile “per entrare nei locali e nei luoghi con assembramenti, compresi luoghi al chiuso in cui sono presenti in piedi più di 500 persone e luoghi all’aperto con oltre 4.000 posti a sedere”. La misura vale poi “per ogni impianto con oltre 10.000 persone”, dice il primo ministro, allargando quindi il discorso agli stadi. “Ognuno faccia la propria parte, fatevi vaccinare”, dice Johnson, che non ha intenzione di varare restrizioni per Natale e che per il momento non prende in considerazione l’ipotesi di obbligo vaccinale. “Non volevo una società in cui costringere le persone a vaccinarsi”, risponde a chi chiede per quale motivo non sia stato inserito l’obbligo nelle nuove misure.