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Previsioni meteo anche per il Sole, influenza la Terra

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Anche il Sole e le sue attività sono soggette a previsioni ‘meteo’. “Come avviene per i bollettini meteorologici che si interessano di precipitazioni piovose, temperatura e direzione e intensità dei venti, in modo simile le previsioni della meteorologia e climatologia spaziale cercano di predire l’attività solare e i flussi di particelle e di radiazioni elettromagnetiche che influenzano la Terra” ha rilevato Francesco Berrilli, membro della Commissione per l’ambiente e grandi calamità naturali, accademico dei lincei e professore ordinario all’Università di Roma Tor Vergata, intervenendo oggi alla XXXVIII Giornata dell’Ambiente dedicata dall’Accademia Lincei agli studi scientifici su “Attività solare ed al suo impatto sull’ambiente circumterrestre e terrestre”.  

“Per questo motivo missioni spaziali, come Solar Probe della Nasa o Solar Orbiter di Esa, e telescopi solari di futura generazione, come lo European Solar Telescope (Est), osserveranno e studieranno i violenti processi fisici che avvengono nella nostra stella” ha aggiunto Berrilli parlando al convegno, ospitato presso la Palazzina dell’Auditorio di via della Lungara. La giornata è stata sostenuta dall’Accademia dei Lincei, dal Piano Lauree Scientifiche Pls-Fisica dell’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’ e da Telespazio. Il Comitato ordinatore è stato composto da Francesco Berrilli, Vincenzo Carbone, Bruno Carli, Paola De Michelis, Barbara Negri e Giovanni Seminara.  

Due le sezioni che hanno scandito la giornata di lavori all’Accademia dei Lincei: la prima, aperta anche agli studenti delle scuole secondarie, è stata dedicata all’attività della nostra stella, al ruolo che tale attività ha nel determinare il meteo spaziale (space weather) e al clima passato della Terra. La seconda sessione pomeridiana ha visto invece interventi più tecnici legati allo stato della ricerca scientifica e tecnologica italiana e ai processi che determinano l’interazione tra la nostra stella e l’ambiente circumterrestre e terrestre. 

La stella a noi più vicina, il Sole, avvolge infatti il nostro pianeta con la sua tenue atmosfera e con un flusso continuo di energia. Solo una minuscola frazione di questa energia raggiunge la Terra eppure è sufficiente a rendere il nostro pianeta abitabile e a sostenere la vita complessa di piante e animali. Tuttavia, gli studiosi intervenuti all’Accademia dei Lincei hanno ricordato che il Sole è anche una stella magneticamente attiva e dall’intrico di campi magnetici e getti di gas ad altissima temperatura che affiorano alla sua superficie possono prodursi i più grandi eventi esplosivi che possano colpire il nostro sistema solare e il nostro pianeta.  

“Sappiamo che forti esplosioni, brillamenti (o flare) e espulsioni di massa coronale – ha spiegato ancora Berrilli – si producono con una certa frequenza sulla nostra stella. Sappiamo anche, da fonti storiche o dallo studio di particolari segnali negli anelli degli alberi, che eventi estremamente più potenti e potenzialmente catastrofici per la nostra società altamente tecnologica si sono verificati in passato con cadenze di secoli o millenni”.  

E sia l’ambiente terrestre che quello circumterrestre – ormai abitato stabilmente da molti anni dall’uomo e da flotte di satelliti necessari alla sopravvivenza della nostra civiltà digitale – risentono delle condizioni imposte dall’attività solare. Per questo motivo la ricerca scientifica più avanzata sviluppa sistemi di monitoraggio dell’attività solare, concentrandosi soprattutto sul controllo continuo del Sole e su modelli di previsione di brillamenti o espulsioni di massa coronale.