Non solo Covid in Italia, variante Omicron, contagi e misure ma anche il futuro del governo, la crescita economica, la manovra per il 2022 e il Pnrr. E poi ancora famiglia e denatalità, ma anche lo spazio e Tim. Sono diversi gli argomenti trattati dal premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di fine anno.
Variante Omicron in Italia, cabina di regia per discutere anche di tamponi e green pass, eventuali restrizioni in vista del Natale. Il presidente del Consiglio, risponde così alle domande dei giornalisti: “L’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia. Domani si terrà una cabina di regia per decidere il da farsi sulla base del quadro epidemiologico”, dice Draghi nella sua introduzione. “I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tra i decessi, tre quarti sono non vaccinati”.
“Dall’inizio della campagna vaccinale abbiamo somministrato oltre 106 milioni di dosi. Circa l’80% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi, invito tutti i cittadini a fare la terza dose: è la priorità. L’evidenza scientifica ci dice che il vaccino funziona molto bene contro le nuove varianti”, afferma.
“Ho detto più volte che dobbiamo difendere la normalità raggiunta. Questo significa niente chiusure, scuola in presenza, socialità soddisfacente. Per farlo, dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili”, ribadisce Draghi rispondendo alle domande.
“E nella cabina di regia si parlerà di questo: di fronte all’alta contagiosità della variante, cosa si può fare per rallentarne la diffusione? Per esempio, l’utilizzo delle mascherine all’aperto, previste già in caso di grandi assembramenti. L’uso di mascherine Ffp2 in certi ambienti chiusi. Non è esclusa l’applicazione del tampone, c’è un periodo in cui la protezione delle prime 2 dosi decresce rapidamente e la terza dose non è ancora stata fatta: in quel periodo può essere utile un tampone per vedere se si è positivi. Sono tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus: ogni decisione sarà guidata dai dati, non dalla politica”.
“La comunicazione sul green pass e sul super green pass” si è sviluppata in base a “quelle che erano le conoscenze a quel momento, non si è mai voluto dire che garantiva l’immunità dopo la sua scadenza o la scadenza della seconda dose. Si è scoperto che la seconda dose” del vaccino “declina più rapidamente di quanto si pensasse all’inizio, questo porterà domani a discutere se ridurre la durata del green pass. E diventato un po’ enfaticamente uno strumento di libertà”, afferma il premier.
“I miei destini personali non contano assolutamente niente. Non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni”, dice Draghi rispondendo ad una domanda sul futuro dell’esecutivo. “La responsabilità della decisione -evidenzia- è interamente nelle mani delle forze politiche, non nelle mani di individui: sarebbe un fare offesa all’Italia, che è molto di più di persone individuali. La grandezza del Paese non è determinata da questo o quell’individuo ma da un complesso di forze, di persone e di sostegno politico che permettono di andare nella direzione giusta”.
“Abbiamo conseguito tre grandi risultati. Abbiamo reso l’Italia uno dei paesi più vaccinati del mondo, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi. Abbiamo creato le condizioni perché il lavoro sul Pnrr continui. Il governo ha creato queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà (alla guida, ndr): l’importante è che il governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo governo, ed è la più ampia possibile. E’ una maggioranza che voglio ringraziare molto”, dice Draghi.
“Il governo comincia con la chiamata del Presidente Mattarella, una chiamata di altissimo ordine, che si è tradotta in un sostegno e in una vicinanza costante all’azione di governo. Ma la responsabilità quotidiana dell’azione di governo sta nel Parlamento, la prosecuzione del governo sta nel Parlamento”, dice. “E’ il Parlamento che decide la vita del governo e la deciderà sempre. La Costituzione prevede un governo parlamentare, i risultati sono stati possibili perché c’è il Parlamento, che decide la vita dell’esecutivo”.
“Il governo resta pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento, la sfida principale resta quello di far aumentare il tasso di crescita di lungo periodo”. crescita è “oltre il 6%” e l’occupazione “è ripartita”, continua il premier, che rivendica: “Oggi posso dirvi che abbiano raggiunto tutti i 51 obiettivi” del Pnrr “che avevamo concordato con la Commissione” ed “è in discussione in Commissione l’accordo operativo”. Governo, Regioni ed Enti locali “si muovono con determinazione e con forza, il processo è lungo e complesso, ma nello stesso tempo non c’è ragione di temere che si possa fare bene anche in futuro”.
“La soddisfazione e la responsabilità sono categorie collettive” da ascrivere al “merito degli italiani”, ha continuato a proposito degli attestati che arrivano dalla comunità internazionale ai risultati del Paese. Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio ha quindi avvertito che “occorre dimostrare che la fiducia degli altri Paesi nell’Italia è ben riposta” per quanto attiene alle misure previste dal Pnrr.
Esautorato il Parlamento con la manovra? “Indubbiamente c’è stato affanno sull’approvazione della manovra, cosa successa tantissime volte negli anni passati”, dice, rispondendo a una domanda sui tempi di approvazione della manovra e sulla discussione parlamentare della legge di bilancio. “C’è stato un lunghissimo confronto politico – rivendica – il ministro Franco ha discusso per settimane la destinazione degli 8 miliardi, per avere subito accordo su questi fondi” con le forze politiche, “dopo questo confronto c’è stato un confronto in cabina di regia e poi in cdm” quindi direi che “il periodo di dialogo con le forze politiche non è stato compresso nelle fasi iniziali”.
Dopo il cdm il governo ha ricevuto tutti i presidenti dei gruppi parlamentari, non sono mancate le occasioni per un confronto, che ha portato all’emendamento del governo, che ha recepito le istanze derivate dal confronto”.
Intanto, continua Draghi, il governo ha trovato i fondi per estendere il superbonus del 110%, superando l’iniziale riluttanza dovuta al fatto che queste misure “hanno creato distorsioni”, a cominciare da uno “straordinario aumento dei prezzi dei componenti legati alle ristrutturazioni” e le emissioni, sì, vanno giù, “ma non così tanto da assorbire l’aumento dei prezzi”, spiega, aggiungendo un altro motivo di iniziale contrarietà: il sistema “ha incentivato moltissime frodi”.
“Il crollo della natalità è uno degli eventi più tristi, il primo impegno è riuscire ad avere una abitazione di proprietà” per i giovani “molto ha fatto il governo per permettere loro di avere una casa, a partire dai mutui e da significativi finanziamenti”, le parole sul tema della crisi demografica. “Poi abbiamo aiutato la donna – dice – . Abbiamo invertito un percorso, abbiamo avuto un impegno ampio a costruire asili nido”. “Terzo punto l’assegno unico familiare, che è un passo straordinario”, aggiunge il premier. “Si sono fatti progressi notevoli in direzione della famiglia, resta però una insoddisfazione di fondo”.
“La precarietà del lavoro è certamente uno dei motivi per cui è difficile mettere su famiglia, affronteremo il problema della precarietà del lavoro, ogni volta che c’è una crisi i primi essere espulsi dal lavoro sono i precari e le donne. Ora ci muoveremo sul fronte della precarietà”, ricorda Draghi.
“Tra le varie iniziative che abbiamo intrapreso c’è la strategia italiana dello spazio, che in totale impegna 4,5 miliardi di euro. L’Italia lancerà la maggiore costellazione europea di satelliti per l’osservazione della Terra in orbita bassa, importante per la protezione ambientale e climatica e anche per sviluppare servizi innovativi imprese. Il nome della costellazione sarà proposto dalle giovani e dai giovani italiani con un concorso a inizio 2022 e lo faremo scegliere ai nostri astronauti, guidati da Samantha Cristoforetti che volerà di nuovo nello spazio l’anno prossimo”, ha dichiarato il presidente del Consiglio.
Su Tim “ho subito detto che ci sono tre cose che il governo deve tutelare nel futuro dell’assetto societario di Telecom: l’occupazione, l’infrastruttura e la tecnologia, perché all’interno della società ci sono realtà di prim’ordine. Ora noi dobbiamo vedere quello che sta succedendo, perché ancora non è chiaro quello che sta succedendo ma la configurazione societaria che verrà creata o a cui si perverrà attraverso l’azione degli azionisti attuali o attraverso anche l’azione di governo dovrà permettere il raggiungimento di questi tre obiettivi. Oggi il governo non è in condizione di dire: voglio fare così oppure no. Non c’è una strada predeterminata, la situazione precedente è in rapida evoluzione”, ha spiegato Draghi. “Il punto fisso dell’azione di governo è la tutela di questi tre aspetti”, ha rimarcato il presidente del Consiglio.