“Sono due giorni che mi massacrano sui social per la canzoncina ‘Sì sì vax’, me ne stanno dicendo di tutti i colori mentre la mia intenzione era solo quella di dare l’immagine di essere una persona come tutti, che ha voglia anche di scherzare, e comunque dare un messaggio positivo che non toglie niente al fatto di fare ricerca, lavorare e fare comunicazione come è giusto che sia”. Fabrizio Pregliasco si sfoga così con l’Adnkronos Salute dopo le critiche seguite alla sua esibizione canora a favore del vaccino anti-Covid (video), registrata insieme ai colleghi Matteo Bassetti e Andrea Crisanti per la trasmissione di Rai Radio 1 ‘Un giorno da pecora’.
“E’ ovvio che quando ci si espone o lo fai o non lo fai, le critiche ci stanno, me ne rendo conto – dice il virologo – Però pensare che questo è stato fatto per essere una star, mi sembra un pochino esagerato”. Qualche presa di distanza però c’è stata anche da qualche collega, invidia? “Io non l’ho detto – risponde Pregliasco – non l’ho detto, non l’ho detto – ripete ridendo – e non voglio che si dica”.
Non tutti però hanno criticato. “Molti amici mi hanno scritto ridendo, cogliendo quella che era la filosofia di questa iniziativa – racconta il docente della Statale di Milano – e prendendomi in giro perché sono stonato, ma questo lo sapevo”. L’idea infatti è nata proprio dai suoi difetti canori, già usati “dagli amici di ‘Un giorno da pecora’ che sono sempre dissacratori”, come minaccia per convincere i renitenti al vaccino. “Io sono specializzato negli assoli delle mie canzoni che sono quelle degli anni Sessanta: ‘I vatussi’, ‘Vecchio scarpone’, ‘Ritornerai’ ed erano usate nell’ottica di dire: se non ti vaccini ti facciamo ascoltare in cuffia a ripetizione Pregliasco che canta”.