“L’estensione dell’uso dei tamponi anche ai vaccinati, potrebbe aiutare a individuare e isolare le catene di trasmissione del virus”. Lo ha chiarito il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni di ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, sottolineando che “in una situazione nella quale la nuova variante Omicron dovesse diffondersi a macchia d’olio un maggiore utilizzo dei tamponi in determinati contesti e con criteri ben definiti, per esempio quando si è in attesa della terza dose, è auspicabile per individuare il virus e le catene di contagio. Il problema è che con la variante omicron ci saranno tante persone positive e questo porta a tante persone in isolamento”.
Sulla terza dose agli under 18 e la somministrazione di una eventuale quarta dose, Sileri spiega poi che “le decisioni del Governo saranno dettate dai dati e dalla scienza”. “Si tratta – ha detto il sottosegretario – di ipotesi da verificare alla luce dei numeri che emergeranno nelle prossime settimane sulla prevalenza della variante Omicron e sulla sua possibile minore aggressività, come sembrerebbe stando ad alcuni studi preliminari provenienti dal Sudafrica e dal Regno Unito. Se questa variante, come tutti ci auguriamo, dovesse portare a meno ricoveri e decessi – ha proseguito Sileri – dovremo anche capire se ciò avvenga perché è meno ‘cattiva’, o anche perché trova una popolazione con una solida base di vaccinazione. È necessario quindi, adesso più che mai, accelerare sia con le prime che con le terze dosi”.
Quanto all’obbligo vaccinale, “l’estensione ad altre categorie di lavoratori – ha detto Sileri – può certamente essere considerato, ma in generale, viste le elevate percentuali complessive di cittadini vaccinati, non si avverte per il momento la necessità di un obbligo generalizzato”.