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Natale, in Antartide la scienza italiana non si ferma

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La scienza italiana non si ferma neanche nelle feste natalizie ed in Antartide i nostri ricercatori continuano i loro studi lavorando a 15mila chilometri di distanza da casa. Proseguono infatti anche durante le festività di fine anno le attività scientifiche del Pnra, il Programma nazionale di ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero Università e Ricerca e gestito dall’Enea per la parte logistica e dal Cnr per quella scientifica. Circa 140 ricercatori e tecnici passano quest’anno il Natale nelle tre basi di Mario Zucchelli (Mzs), Concordia e Little Dome C, a oltre 15 mila chilometri da casa, tra i ghiacci del Polo Sud.  

A temperature ben al di sotto dello zero, nonostante la spedizione 2021-2022 si svolga in ‘piena’ estate australe – a Sud dell’equatore le stagioni sono invertite – continuano le attività degli osservatori permanenti come quelli di sismica, meteorologia, fisica dell’atmosfera e astronomia. Anche il 25 dicembre non manca il lancio del pallone-sonda dell’Osservatorio meteo-climatologico dell’Enea che viene effettuato in contemporanea in tutto il mondo agli stessi orari sinottici, ore 00.00 e 12.00 locali, con l’obiettivo di fornire un contributo alla comprensione dei cambiamenti climatici, attraverso lo studio della dinamica atmosferica del continente antartico e delle sue variazioni su differenti scale temporali. 

Il lancio, eseguito tutti i giorni, assumerà a Capodanno un significato particolare. Come da consuetudine sarà compiuto nel piazzale antistante la Stazione Mario Zucchelli alla presenza di tutto il personale. Una cerimonia benaugurante con cui si festeggia l’inizio del nuovo anno e il giro di boa della campagna estiva, visto che in questi giorni si supera la metà del periodo di permanenza, fatta eccezione per il gruppo di 13 invernanti (winter-over) che rimarranno in completo isolamento durante tutto l’inverno australe nella base di Concordia per proseguire le attività scientifiche e logistiche.  

A Mzs il Natale si festeggia anche grazie alla creatività e all’inventiva di chef d’eccezione. Francesco Lubelli, con la collaborazione di Vito Mollica ed Emanuele Puzo, ha proposto per il cenone della vigilia un menù a sorpresa ispirato alla tradizione italiana. Tra i piatti, fritti tradizionali, tartine, un doppio assaggio di primi e secondi a base di carne e pesce per soddisfare ogni palato. Il tutto accompagnato da vino, panettoni e torroni. Più internazionale il menù proposto dagli chef Luca Ficara e Marco Smerilli a Concordia, la base italo-francese a oltre 3 mila metri d’altezza sul plateau antartico. Qui la presenza di personale internazionale rende obbligatorio un menù attento ai diversi gusti e alle diverse tradizioni culinarie del gruppo.  

Se alla base Mario Zucchelli il lavoro degli chef è reso più gravoso dal fatto che il cibo è conservato in una grotta scavata nel ghiaccio e raggiungibile solo in elicottero, alla base Concordia, come pure nel vicino campo base di Little Dome C, alcune preparazioni sono rese più difficoltose dall’ancora più ridotta disponibilità di cibi freschi.  

Il Natale e le feste di fine anno si celebrano lo stesso anche, ricordano i ricercatori dell’Enea, l’acqua bolle a 85° e le lievitazioni richiedono metodi alternativi, a causa delle condizioni ambientali estreme, come bassa pressione, scarsa umidità dell’aria e altitudine. Ma la lontananza dalle famiglie è comunque ‘accorciata’ grazie ai progressi tecnologici dei collegamenti satellitari: consentono con sempre più facilità di effettuare chiamate e videochiamate ai propri cari lontani migliaia di chilometri dai ghiacci dell’Antartide.