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Covid Italia, Signorelli: “Vicini a picco, c’è da soffrire ancora un po'”

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“Già in questi giorni dovremmo aver raggiunto il picco dei contagi” da covid in Italia. “Domani i dati ci diranno se siamo nel giusto. Ci aspettiamo che i casi non superino i 200 mila. Significherebbe che sono in discesa. Il bollettino di metà settimana è importante per capire la situazione. Quelli di lunedì e martedì sono illusori in quanto tengono conto del minor numero di tamponi del fine settimana”. Lo dice, sul ‘Corriere della Sera’, Carlo Signorelli, ordinario di Igiene al San Raffaele di Milano, convinto che ci sia, comunque, “da soffrire ancora un po'”.  

Se si verificasse il calo annunciato, “nel giro di qualche settimana – spiega Signorelli – comincerebbero a diminuire ricoveri ordinari, poi quelli in terapia intensiva, i più veritieri per misurare l’andamento dell’epidemia, e per ultimo i decessi. Ci vorrà circa un mese per entrare nella nuova fase e vedere tutti i parametri diminuire”. Per ora “non si può guardare più in là. La variante Omicron, meno aggressiva ma sei volte più contagiosa di Delta che l’ha preceduta, ci ha insegnato che abbiamo a che fare con un virus dal comportamento imprevedibile. La tendenza del Sars-CoV-2 dovrebbe essere quella di adattarsi alla convivenza con l’uomo. Sperando che non arrivino ceppi nuovi capaci di aggirare l’immunità vaccinale. È presto per liquidare il problema pandemia in Italia”.  

Per quanto riguarda l’eventuale cambiamento dei parametri per la misurazione della pandemia “oggi il parametro più importante è l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Gli altri dati vanno raccolti ma senza attribuire loro un peso statistico. Tutti noi siamo favorevoli a poter disporre di numeri quotidiani. Abbiamo fatto tanto per averli, sono un tesoro da preservare. Sarebbe meglio però trovare un diverso sistema di comunicazione al pubblico”.