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Quirinale, in campo nome Riccardi. Ma Renzi: “Non ha possibilità”

Adnkronos
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(Adnkronos) – Ore di trattative per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Il centrosinistra, dopo il vertice con Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte, ha fatto sapere di “ragionare” sul nome di Andrea Riccardi per il Quirinale, come “profilo di presidente ideale”.  

Ma secondo Matteo Renzi non ci sono possibilità. “Andrea Riccardi è una persona straordinaria – dice il leader di Italia Viva a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3 – Io credo che non abbia nessuna possibilità di essere eletto. I 5 Stelle lo vogliono come candidato di bandiera per stare sui giornali ma qui il punto è chi fa il presidente, non il candidato di bandiera”.  

Storico, accademico e attivista, Andrea Riccardi è noto per aver fondato nel ’68 la Comunità di Sant’Egidio, l”Associazione internazionale di fedeli’ presente ormai in 70 Paesi di diversi continenti. 

Chi sta lavorando in queste ore per una candidatura “non di bandiera”, sottolinea che il nome di Riccardi assicura “una garanzia che solo una figura moderata, di un cattolico, può dare”. Una figura più “completa” rispetto a quelle di altri nomi di centristi circolate in queste ore. 

Dalla sua Riccardi può infatti vantare “una credibilità internazionale riconosciuta in tutta Europa e dall’altra parte dell’Atlantico”, negli Stati Uniti. Basata anche su rapporti personali molto stretti, come quello con Angela Merkel. Sempre le stesse fonti spiegano che sul nome del fondatore di Sant’Egidio da giorni era stato registrato il via libera sia del M5S che quello della sinistra. Mentre per quel che riguarda il Pd, l’ex ministro è stato chiamato da Enrico Letta a rivestire il ruolo di Garante delle Agorà democratiche.  

Per quel che riguarda il vasto consenso che lo stesso centrosinistra invoca da sempre per il Quirinale, il nome di Riccardi troverebbe riscontri anche nel variegato mondo che compone il gruppo Misto, in una parte di Forza Italia e anche in Fratelli d’Italia.  

Il profilo di Riccardi è certamente di primissimo piano. Formazione giuridica, è professore universitario di Storia contemporanea. Ed è stato anche ministro della Cooperazione internazionale e l’integrazione nel governo Monti. Classe ’50, studioso della Chiesa (vanta un beato, Placido Riccardi, tra gli avi), in pieno ’68 ha una folgorazione per il Vangelo che lo porta a sviluppare “un senso critico nei confronti delle ideologie e dei sistemi ideologici in genere”, come disse lui stesso. 

Dopo anni di esperienza nelle borgate romane, zona ponte Marconi, e un periodo con Comunione e liberazione, fonda a piazza Sant’Egidio a Trastevere l’omonima associazione che nasce come centro di preghiera, solidarietà con i poveri, incontri per il dialogo e la pace. Per capire il percorso che negli anni la comunità è riuscita a fare, basti dire che Riccardi è cittadino onorario del Mozambico (insieme a Matteo Zuppi) per la mediazione svolta per la risoluzione del conflitto nel Paese africano, firmata a Roma nel ’92. Oggi non c’è Paese al mondo, zona disagiata, area di povertà e squilibrio economico e sociale che non veda Sant’Egidio presente.