(Adnkronos) – Si allarga il fronte di esperti a favore di un’indagine sierologica prima del vaccino anti Covid per i bambini sotto i 5 anni. Negli Usa le aziende Pfizer e BioNTech hanno annunciato di aver presentato all’Agenzia del farmaco Fda una domanda per ampliare l’autorizzazione di emergenza del vaccino e includere i bambini dai 6 mesi ai 4 anni d’età. E presto il siero dovrebbe arrivare anche in Europa e in Italia. Alcuni esperti, tuttavia, suggeriscono una linea di cautela attraverso uno screening degli anticorpi per selezionare i piccoli da immunizzare contro il Covid-19 e quelli che invece non ne hanno bisogno e indirizzare meglio la campagna vaccinale.
“Da un punto di vista immunologico è senz’altro sensato vaccinare i bambini sotto i 5 anni contro Covid, così come già li vacciniamo contro molti altri patogeni. Da un punto di vista pratico, io farei un test rapido per vedere chi in questa fascia d’età ha già gli anticorpi e chi no e mirerei la vaccinazione”, afferma Mario Clerici, docente di immunologia dell’università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi. Per Clerici un’operazione di questo genere “permetterebbe anche di bypassare le critiche e di sciogliere le diffidenze di tantissimi genitori – spiega all’Adnkronos Salute – Potrebbe essere una strategia intelligente fare un test rapido ai bambini per vedere chi ha gli anticorpi e vaccinare chi non li ha. Forse potrebbe essere uno dei metodi per superare le resistenze che ci saranno, anche se non sono giustificate. Ovviamente la cosa più semplice veloce e saggia sarebbe di vaccinarli tutti i bambini, anche sotto i 5 anni. Ma se per i più piccoli proponi una campagna a livello di popolazione, molto probabilmente ci sarà qualche chiusura”.
Sull’opportunità di uno screening concorda anche il virologo Andrea Crisanti. “Ormai con la variante Omicron i bambini si sono infettati tutti o comunque moltissimi di loro. Io penso che queste decisioni debbano essere prese con un quadro chiaro. Se vogliamo considerare questa opzione, allora facciamo un’analisi sierologica in questa fascia d’età e vediamo quanti hanno gli anticorpi, quanti si sono infettati”. Prima, spiega all’Adnkronos Salute il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, occorre capire qual è la situazione oggi in questa popolazione. “Serve uno screening per vedere quello che c’è. E’ inutile fare le cose a caso – avverte – Non possiamo svegliarci al mattino e dire: facciamo il vaccino agli under 5. Questi bambini si sono molti infettati dopo la variante Omicron. Fra 3-4 settimane facciamo un bel sierologico e vediamo se vale la pena di vaccinarli”. Crisanti va anche oltre. “Io propongo un’indagine nazionale e dico di più: la farei anche sui 5-11enni ora, alla luce dell’elevata circolazione che sta avendo la variante Omicron nel Paese. Vale un principio: non devono essere dati farmaci inutilmente. In particolare nei bambini”, precisa.
E visto che il coronavirus Sars-CoV-2 “sta circolando tantissimo”, anche Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina dell’università Statale di Milano e direttore Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, ospedale dei bimbi Vittore Buzzi ha ravvisato la necessità di “andare a vedere nella fascia 0-11 anni quali bambini sono positivi agli anticorpi. E andare a screenarli”, usando questa informazione per “guidare le vaccinazioni anti-Covid”.
Sull’opportunità di uno screening sierologico concorda anche la microbiologa Maria Rita Gismondo: “Ho più volte espresso il mio atteggiamento critico nei confronti della vaccinazione” anti-Covid “delle prime fasce d’età, ma anche la fiducia nelle autorità regolatorie”. Pertanto, “se il vaccino dovesse ricevere un’indicazione anche per i bimbi under 5, io trovo che sia assolutamente necessario un test sierologico in modo che la vaccinazione sia mirata”, rivolta ai bambini che ancora non hanno gli anticorpi contro il coronavirus Sars-CoV-2, afferma all’Adnkronos la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “La profilassi anti-Covid nei bimbi dovrà essere mirata – insite Gismondo – non certo da fare a quelli che hanno già anticorpi, situazione che potrebbe addirittura comportare dei rischi” in caso di vaccinazione.