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Draghi esclude la sua candidatura nel 2023

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“Un lavoro me lo trovo anche da solo…”. Il premier Mario Draghi risponde con una battuta ad una domanda oggi nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri che ha approvato la riforma del Csm.

Draghi esclude che nel 2023 possa essere il federatore di una coalizione che può nascere al centro? “Lo escludo. Vorrei anche aggiungere un’altra cosa. Tanti, anche politici, mi candidano a tanti posti in giro per il mondo, mostrando una sollecitudine straordinaria nei miei confronti. Li ringrazio moltissimo, ma vorrei rassicurarli. Se per caso decidessi di lavorare dopo questa esperienza, un lavoro me lo trovo anche da solo…”, dice il presidente del Consiglio.

Quali sono rischi per il governo nell’anno elettorale che attende l’esecutivo? “La vedo in senso chiaro: il dovere del governo e proseguire e affrontare le sfide importanti per gli italiani. Le sfide sono”, “quella immediata”, “il caro energia; l’inflazione che sta aggredendo il potere di acquisto dei lavoratori e diminuendo la competitività delle impresa; la terza sfida, oltre all’uscita dalla pandemia naturalmente, è il Pnrr, che sta andando molto bene”, dice il presidente del Consiglio.

Sul Pnrr “un attimo fa – spiega Draghi – il ministro Giovannini mi ha anticipato un tabella sulla realizzazione delle opere pubbliche e gli investimenti in infrastrutture: le aggiudicazioni di bandi sono le più alte degli ultimi 20 anni, circa 3 volte l’anno scorso e due volte nel caso dei trasporti e delle opere pubbliche. L’impegno che c’è oggi da parte degli enti attuatori è forte, molto forte. Il governo intende proseguire, questo è il dovere di ogni governo”.