Home ULTIM'ORA Covid oggi Italia, Galli: “Partita con virus non è finita”

Covid oggi Italia, Galli: “Partita con virus non è finita”

Adnkronos
341
0

(Adnkronos) – “E’ una partita ancora aperta, con questo virus non siamo arrivati ai supplementari. Siamo alla fine del primo tempo”. Il professor Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, a L’aria che tira si esprime così sul quadro dell’epidemia covid oggi in Italia. “Nei paesi ‘ricchi’ siamo in una situazione di vantaggio. Dopo aver subito svariate rimonte, compresa quella guidata da Omicron, ora i contagi sono oggettivamente in calo. Si è ridimensionato l’impatto” del virus “sugli ospedali e sulle rianimazioni. Questo è l’elemento fondamentale, è il segnale di una situazione che diventa più favorevole”, dice. 

Sarebbe un errore abbandonare ogni tipo di cautela. “Cosa ci aspetta in autunno non possiamo saperlo al 100%. Mi pare di aver visto più volte questa storia: appena si aprono gli orizzonti, si manda tutto a scatafascio… La lezione della pandemia è pesante, ci sono atteggiamenti diversi rispetto al ‘molliamo tutto’. Il virus ci ha dato 3 varianti diverse una dopo l’altra, creandoci problemi seri”, anche se “è difficile anche per questo virus mandarci una quarta variante con connotazioni di pericolosità”, dice Galli. 

“Il green pass è una tutela e non una vessazione, almeno per tutti coloro che hanno ritenuto di fare tutto per sé stessi e per gli altri”, dice facendo riferimento a chi ha ricevuto anche la terza dose. “E’ una garanzia, il resto è politica”, afferma rispondendo alle domande sull’opportunità di mantenere il green pass. 

Una battuta sulla vicenda di Novak Djokovic: il numero 1 del tennis mondiale non intende vaccinarsi ed è pronto a saltare tornei come Wimbledon o Roland Garros: “E’ una decisione poco intelligente. Francamente è stupida. E’ una decisione che sostiene i valori dell’ignoranza. O è veramente fobico nei confronti di determinante questioni o questa scelta è… personale, così risolvo il problema relativo all’uso di termini duri”.