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Generali, in nuovo cda maggioranza indipendenti e massimo 15 membri

Adnkronos
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Il consiglio di amministrazione di Generali raccomanda che il numero di consiglieri del prossimo board “sia definito in un numero non superiore a 15 componenti” e con una chiara maggioranza di indipendenti. E’ quanto indica il cda della compagnia assicurativa nel parere di orientamento agli azionisti sulla dimensione e sulla composizione del consiglio di amministrazione per il triennio 2022-24, pubblicato in vista dell’assemblea degli azionisti del 29 aprile chiamata a rinnovare il board.

Il cda della compagnia assicurativa raccomanda inoltre “un’equilibrata combinazione di profili personali e professionali, competenze, esperienze, età anagrafica e profili di diversità”, con componenti che abbiano “l’indipendenza di pensiero, la capacità di lavoro collettivo, la capacità d’interazione con il management e, in generale, di dialogo, l’equilibrio nella ricerca del consenso e ciò anche al fine di gestire eventuali conflitti in modo equilibrato e costruttivo”. Fra le competenze per i membri del cda, che dovrebbero avere un profilo internazionale, il board consiglia l’apertura dei candidati all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione nel mondo assicurativo e finanziario e competenze in ambito Esg, ambientali, sociali e di governance.

L’amministratore delegato dovrebbe avere una “consolidata competenza professionale nei settori di attività in cui il gruppo Generali opera, maturata, preferibilmente come amministratore delegato, presso gruppi internazionali comparabili a Generali per dimensione, presenza geografica e complessità” e una “leadership riconosciuta nella gestione dell’organizzazione interna di gruppi comparabili e sul mercato italiano e internazionale”. Il presidente del cda, invece, dovrebbe possedere “leadership ed equilibrio per garantire il buon funzionamento del consiglio, favorendo la dialettica interna, facendo leva sulla capacità di ascolto, di mediazione, di sintesi e comunicazione e sull’indipendenza di pensiero che lo accrediti nel consiglio in un ruolo super partes”.

Dal consiglio si sottolinea infine che, “ferma la facoltà degli azionisti di esprimere valutazioni differenti” da quelle del consiglio, “sarà opportuno, nell’interesse di tutti gli altri azionisti, che eventuali differenze rispetto all’analisi svolta da quest’ultimo siano chiarite e motivate”.