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Associazioni ambientaliste contro gli incentivi auto: “serve investire sulla mobilità attiva”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Ancora una volta i ministri Giorgetti e Cingolani dimostrano di non avere ben chiaro quali dovrebbero essere le priorità dell’Italia in tema di trasporti e transizione ecologica”. In un comunicato inviato oggi ai due ministri, 22 associazioni ambientaliste tra cui Greenpeace, Legambiente, Fiab e Salvaiciclisti contestano gli incentivi al settore automotive, con 1 mld l’anno per 8 anni per l’acquisto di vetture elettriche, ibride e anche diesel. “L’Italia, firmataria dell’accordo di Parigi e co-host dell’ultima conferenza sul clima, non sta facendo abbastanza per ridurre rapidamente le emissioni di gas effetto serra. I fondi del Pnrr per la transizione ecologica sono pochi e male allocati”.  

Secondo il coordinamento tra le associazioni, “se si vuole discutere seriamente di “riconversione e riqualificazione” del comparto automotive, e soprattutto di transizione ecologica, il governo italiano deve invece aumentare in modo sostanziale gli investimenti in infrastrutture e politiche per la mobilità attiva (bici, piedi) e condivisa (Tpl, sharing mobility), prima ancora di intervenire sul comparto automotive; fissare come obiettivo quello di abbattere in modo rapido il tasso di motorizzazione (almeno dimezzandolo nel medio termine), accompagnando l’industria italiana verso una mobilità adatta al 21° secolo e che risponda all’emergenza climatica e a quella dell’inquinamento dell’aria; destinare le risorse ora pensate per gli eco-incentivi a sostenere invece lo shift modale nelle città italiane. Ad esempio, incentivando chi, rottamando un’auto inquinante, la sostituisce con altro mezzo di trasporto sostenibile (cargo bike, e-bike) o accetta in cambio un pacchetto di abbonamenti pluriennali al trasporto pubblico e ai servizi di sharing per il proprio nucleo familiare”.