(Adnkronos) – Fra gli articoli di prima necessità meno reperibili che iniziano a mancare sugli scaffali dei supermercati a rischio sono in primis l’olio di semi di girasole (mancante nel 20% dei casi), l’olio di mais (15%) e la farina bianca (11%). A rilevarlo è Altroconsumo che ha anche fotografato come l’andamento dei prezzi ha iniziato ad aumentare già da prima della guerra in Ucraina mentre il conflitto non ha ancora avuto un reale impatto su questo frangente. Questi, spiega Altroconsumo, “sono i prodotti di cui si teme di più la mancanza in quanto se ne parla molto in relazione al conflitto”, in realtà, “per quanto riguarda il mais e l’olio di girasole, abbiamo ancora scorte, mentre, per quanto riguarda la farina bianca, le importazioni italiane da Russia e Ucraina sono davvero ridotte e poco impattanti”.
Le conseguenze più gravi della guerra, sottolineano gli analisti di Altroconsumo, “si stanno riversando sulla diminuzione di disponibilità di prodotti di prima necessità nei supermercati, causata principalmente dalla paura di non poterne reperire per limiti di approvvigionamento legati alle zone del conflitto”. Tuttavia, “su alcune categorie si sta sviluppando una percezione falsata che porta a un aumento ingiustificato della preoccupazione dei consumatori e a conseguenti comportamenti non necessari”. Come dimostrato da una recente indagine Altroconsumo, “il 50-60% dei rispondenti crede e teme che ci sia già una minore disponibilità di prodotti sugli scaffali dei supermercati. L’impatto del conflitto non è al momento arrivato fino a questo punto”.