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Ucraina, Svitlana Bohatyrchuk (CdE): “Non si sa quanti civili morti, tanti seppelliti nei cortili”

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(Adnkronos) – “Sono arrivata a Strasburgo dopo tre giorni di viaggio e tremila chilometri. Ho lasciato i miei figli in Ucraina, ma ho sul cellulare un’applicazione che mi segnala quando lì da loro scatta l’allarme. Ieri, in Parlamento, il telefono ha suonato l’allarme durante la seduta: c’è stato il panico, così hanno capito come vivono gli ucraini quotidianamente”. A raccontare l’aneddoto all’Adnkronos è Svitlana Bohatyrchuk Kryvko, membro ucraino del Consiglio d’Europa, ex governatrice della regione di Rivne e membro del gruppo Ecr in Europa, giunta a Strasburgo con una delegazione ucraina per riferire sulla situazione nel suo paese. 

“Di tutta la nostra delegazione c’erano soltanto cinque donne, perché le altre sono in patria -spiega- Il nostro obiettivo è raccontare ai molti deputati europei che cosa succede davvero in Ucraina, perché molti sono ancora sotto l’effetto della propaganda russa”. E l’Europa “ho potuto constatare che non è mai stata così unità come ieri in Parlamento”, spiega la Bohatyrchuk. Questa guerra, “che non è iniziata il 24 febbraio ma nel 2014 può essere
descritta solo con parole come genocidio, terrorismo e comportamenti animali, ed è difficile credere che stia succedendo nel centro dell’Europa nel 21mo secolo”. 

“Città come Mariupol sono distrutte al 90% -racconta la consigliera ucraina- manca connessione, medicine, cibo. Almeno 4 milioni di ucraini sono andati via dal paese, e 9 milioni all’interno sono evacuati dalle loro case. Le condizioni delle persone sono di assedio totale, si può paragonare all’assedio di Stalingrado e Leningrado durante la seconda guerra mondiale”. Purtroppo “non abbiamo dei dati sui civili morti, perché le persone vengono seppellite in fosse comuni, senza nomi, spesso nei cortili”, rivela. “Quello che sta succedendo è una catastrofe umanitaria. Ogni giorno a causa delle bombe e i razzi muoiono almeno otto bambini -dice la Bohatyrchuk con voce incrinata- Certe volte, i bambini vanno nei rifugi la notte anche sette volte, ormai sono come soldatini, addestrati e abituati”. 

L’esercito russo, spiega la consigliera europea, “non bombarda le strutture militari, ma si stanno concentrando su scuole, asili, orfanotrofi, teatri. Al posto di quello di Mariupol, ora c’è un cratere di sette metri”. Tutto questo, però, non abbatte il morale del Paese. “Noi sicuramente vinceremo -spiega all’Adnkronos- Perché non è mai successo che tutti, civili, governo, forze armate si siano uniti tutti insieme come ora. Il nostro obiettivo principale dopo la vittoria sarà far tornare la gente a casa e ricostruire il paese. Anche in questo, ci aspettiamo l’aiuto anche del governo italiano, che ringrazio per il supporto e l’accoglienza ai nostri profughi”. 

L’accoglienza in Europa è stata “molto positiva, hanno riconosciuto che ciò che succede in Ucraina è una guerra, e non un semplice conflitto -dice- È stato molto commovente che in Parlamento, dopo Beethoven, abbiano suonato l’inno ucraino. Per la prima volta la delegazione ucraina ha fatto il suo discorso in lingua ucraina”. In questo momento, conclude la consigliera, “il mio Paese ora è uno scudo per l’Europa. Noi vinceremo, ma se perdiamo è un rischio per tutta l’Europa. Non abbiamo quasi poi lacrime, solo rabbia. Ma quando siamo arrabbiati, siamo molto forti”. 

(di Ilaria Floris)