Ci sono voluti due giorni di incessanti ricerche per ritrovare il luogo dell’impatto dell’elicottero scomparso il 9 giugno con 7 persone a bordo.
Questa mattina, infatti, durante una ricognizione sul Monte Cusna, è stato individuato un cratere. Attorno a questo hanno trovato alcuni alberi bruciati e dei detriti metallici compatibili con il velivolo. Il luogo è sull’Appennino reggiano, tra il rifugio Battisti e la località Segheria. Dopo attenta valutazione, tutti i corpi sono stati trovati, nessun superstite quindi.
L’elicottero era partito dall’aeroporto di Tassignano, alle porte di Lucca. Quel giorno erano in corso forti temporali e le ricostruzioni temono che sia stato questo il motivo dell’impatto al suolo.
Le ricerche delle ultime 48 ore, poi, si sono concentrate tra Garfagnana e Modenese, da Pievepelago a San Pellegrino in Alpe, zona in cui il telefono cellulare di un passeggero ha emesso i suoi ultimi segnali.
L’elicottero era diretto verso il Trevigiano. A bordo il pilota, il 33enne padovano Corrado Levorin, e 6 imprenditori del settore cartario, 4 di nazionalità turca e 2 libanesi: si tratta di Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilatug Bulent, Chadi Kreidy e Tarek El Tayak.
L’area dello schianto è, quindi, stata posta sotto sequestro. Si trova sul greto del torrente Lama a circa 1900 metri sul livello del mare. Sul posto lavorano l’Aeronautica Militare, la Guardia di Finanza e il Soccorso Alpino, oltre ai carabinieri di Castelnuovo Monti.