Presentato a Firenze il Libro Bianco del Verde: il convegno di presentazione “La salute e il verde/il verde e la salute”, che si è tenuto a Villa Bardini , è la quinta tappa regionale in Toscana ed è stata organizzata da Confagricoltura e Assoverde, con le rispettive sezioni regionali e locali, e la Società Toscana di Orticoltura, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
Il Libro Bianco del Verde vuole essere un messaggio forte rivolto al futuro, in una fase storica di trasformazione della società, proiettata verso importanti obiettivi legati alla ripresa economica, al benessere sociale, alle sfide da affrontare sui cambiamenti climatici.
“Sono convinto del ruolo da protagonisti che devono avere boschi, foreste e aree verdi nel nostro futuro – rimarca Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana –. Sono orgoglioso perché penso che siamo riusciti a dare delle risposte esaurienti alle tante attese che oggi ruotano attorno ai temi della sostenibilità, a partire dal ruolo strategico del verde urbano, dell’abbattimento della CO2, degli effetti che il verde pubblico e privato hanno sul benessere e sulla salute di tutti noi. Sosteniamo quindi con convinzione – conclude Neri – l’importante messaggio che scaturisce dal Libro Bianco: assegnare sempre più attenzione al settore del verde, diventare pionieri del cambiamento e al tempo stesso cittadini protagonisti dell’economia e della comunità in cui operiamo”.
Il progetto è nato per promuovere un cambiamento nei modi di intendere e di intervenire nel settore del verde: è una sfida volta a rendere la natura protagonista delle nostre città, una rete tra tutti gli operatori (pubblici e privati) per condividere obiettivi, individuare priorità e criticità, trovare soluzioni e presentare proposte; è una piattaforma a supporto delle amministrazioni, per ottimizzare le risorse, indirizzare la programmazione e gli investimenti. Ma è anche un’occasione per accrescere la consapevolezza del valore che parchi, giardini, aree verdi, pubbliche e private, determinano nella qualità delle città, della vita e del benessere psico-fisico dei cittadini e un tavolo permanente per radicare e diffondere, a livello individuale e collettivo, una cultura del verde e della sua cura.
Investire nel verde porterebbe indubbi vantaggi anche all’economia e all’occupazione del Paese, permettendo di rilanciare un settore come quello del florovivaismo, in cui l’Italia, e in particolare la Toscana, è assolutamente protagonista ed ha tutte le caratteristiche per giocare un ruolo da leader, se adeguatamente sostenuta. Senza contare che il percorso intrapreso può contribuire a rispondere alle sfide che l’Unione Europea ha lanciato con la strategia sulla biodiversità nell’ambito del Green deal.