Comincia il cammino di Pisa e Firenze verso il sistema aeroportuale toscano. Quello più volte invocato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Che può nascere solo con una gestione condivisa degli aeroporti.
Sono cambiate le carte in tavola per l’aeroporto di Peretola e per Adf. Una breve nota ricorda che il consigliere di amministrazione Stefano Cao, ha rassegnato le proprie dimissioni dal cda della società. Cao ricopriva il ruolo di consigliere di amministrazione di AdF, tratto dalla lista di tipo B presentata dal Socio ‘Aeroporti Holding srl’ ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto della societa’. Il consigliere dimissionario, per quanto a conoscenza di AdF, ad oggi non detiene azioni della societa’. Questo significa che Benetton non c’è più e se n’è andato uno dei tre componenti del cda che faceva riferimento a Benetton, Stefano Cao. Rimangono in sella l’ad Biagio Marinò e il consigliere Fausto Palombelli. E’ probabile che ci saranno ulteriori cambiamenti a breve visto che ad aprile scade il cda.
Nel frattempo sta andando avanti il protoccolo che porterà alla holding per la gestione comune degli scali di Firenze e Pisa e che il governatore Rossi considera la prima condizione per portare in consiglio la variante al Pit, il piano di indirizzo territoriale che dà il via libera alla nuova pista di Peretola. Sono d’accordo i soci pubblici di Sat, la società dell’aeroporto Galilei di Pisa, e quelli di Adf, la società di quello di Firenze. Sta dalla loro parte anche l’Ente Cassa di Risparmio. Ma ci vuole la firma del protocollo. La Camera di Commercio di Firenze lo ha sottoscritto. Gli altri enti procederanno nei prossimi giorni. Entro la fine della prossima settimana dovrebbe esserci il via libera definitivo. Poi il Piano di indirizzo territoriale andrà in Consiglio regionale per l’approvazione che dovrebbe avvenire nell’arco di 5-6 mesi. Procederà di pari passo la costituzione della holding, la società unica che sarà chiamata a gestire la questione della pista di Peretola.