Home ULTIM'ORA Iaccarino (As.tro): ‘Decisori abbiano visione aperta, non strangolare settore di imprenditori onesti’

Iaccarino (As.tro): ‘Decisori abbiano visione aperta, non strangolare settore di imprenditori onesti’

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(Adnkronos) – “Questo della Cgia di Mestre è il secondo report a livello nazionale. Questo studio vuole essere la prosecuzione di un monitoraggio del mondo del gioco, tenendo particolarmente conto dei fenomeni che abbiamo incontrato in questi anni, in primis la pandemia, che ha avuto conseguenze devastanti in tutto il mondo del lavoro”. Lo ha detto Armando Iaccarino, presidente del centro studi di As.tro nel corso della presentazione a Roma, presso il Palazzo dell’informazione di Piazza Mastai, dello Studio sul settore dei giochi in Italia 2021 a cura della Cgia di Mestre.  

“Uno dei primi obiettivi – continua Iaccarino – è stato capire che cosa è successo nel frattempo, come è cambiata la situazione, come si sono intrecciati fattori contingenti come quello della pandemia con fattori che vengono da più lontano. Questi studi possono avere tagli di diverso tipo, ma noi abbiamo deciso di soffermarci soprattutto sull’aspetto economico e sugli indicatori che danno contezza dello stato complessivo del settore e delle aziende che vi operano. Siamo convinti che per raggiungere gli obiettivi del gioco pubblico, anche di carattere sociale, sanitario e di ordine pubblico, la sostenibilità economica del settore sia un presupposto indispensabile. Ogni modello si dà delle gambe, le aziende del settore sono le gambe, se le aziende vengono meno il sistema non regge”. 

“I decisori, coloro che determinano le regole di questo mondo”, afferma il presidente del centro studi, “devono avere una visione aperta e complessiva che tenga conto della sostenibilità economica di questo settore. La nascita nel 2003 di un sistema come questo ha prodotto una generazione di imprenditori che ha sposato i valori del settore dei giochi, la legalità, la trasparenza. Sarebbe grave se non si tenesse conto di questo. E se il settore venisse strangolato da politiche dannose per le imprese che operano in questo settore. Teniamo conto che le risorse in uscita sono forse anche superiori rispetto a quelle indicate nello studio”.