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Crisi governo, Renzi: “Dimissioni Draghi ultima infamia M5S”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Ciò che è successo in queste ore fa male al Paese”. Così Matteo Renzi nella enews parlando della crisi di governo. “Il Movimento 5 Stelle si conferma per quello che è sempre stato: un danno per la credibilità delle istituzioni, un disastro per la vita dei cittadini italiani. Costringere Draghi a dimettersi è l’ultima infamia”, aggiunge. “Ed è una infamia che ci indebolisce anche in politica estera: su certi temi Draghi è uno statista, Conte uno stagista”, sottolinea quindi il leader di Italia Viva  

“Ci sarebbero molte cose da dire. Su Conte, su chi lo ha osannato in questi mesi mentre insultavano noi, sulla pochezza politica di chi pensa a se stesso mentre il Paese deve affrontare inflazione, pandemia, crisi energetica, migrazioni, siccità. Nel bel mezzo di una guerra, si capisce. Ma non è tempo di parole. Ora bisogna agire”, continua Renzi.  

“Siamo in mobilitazione permanente da qui a mercoledì – giorno del dibattito in Aula – per consentire che Draghi possa andare avanti. Faremo di tutto per avere un Draghi Bis libero dai condizionamenti che affronti le scelte necessarie al Paese. Chi vuole darci una mano può iniziare firmando questa petizione ‘Draghi resti a Palazzo Chigi’ e facendola girare tra i propri amici e conoscenti”.  

“Non sono mai stato così orgoglioso della battaglia in solitaria per mandare a casa Conte e portare Draghi a Palazzo Chigi. Ora serve un nuovo sforzo per evitare che l’esperienza di Draghi termini per colpa di Conte e dei grillini”, aggiunge.  

Iv lancia petizione ‘Draghi resti a palazzo Chigi’ 

Una petizione perché ‘Draghi resti a palazzo Chigi’. A lanciarla è Italia Viva. “Siamo cittadini sconvolti dalla decisione dei Grillini di far dimettere Mario Draghi da Presidente del Consiglio. Ci sembra una scelta assurda e contro l’interesse degli italiani, specie in un momento così delicato a livello internazionale”, si legge nella petizione. 

“Chiediamo a Mario Draghi di tornare a Palazzo Chigi con un programma chiaro su pochi punti da comunicare in Parlamento, senza ulteriori trattative con le forze politiche di maggioranza e con un Governo di persone di sua stretta fiducia. Vogliamo che Draghi guidi l’Italia almeno fino alle elezioni del 2023”.