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Crisi governo, da sindaci-parlamentari Lega no a firma appello

Adnkronos
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(Adnkronos) – Cade nel vuoto l’appello dei primi cittadini per Draghi al governo tra i parlamentari-sindaci della Lega. “Firmare per una riedizione di governo con il M5S e con chi fa solo teatrini non ha molto senso”, dice all’AdnKronos Alberto Stefani, deputato e primo cittadino di Borgoricco, in provincia di Padova. “Come sindaci del Veneto dobbiamo mobilitarci per un governo che difenda l’autonomia, non certo per dare la firma a un governo fotocopia, che è quello che mi pare venga chiesto”. Dal Veneto al sud non sembra cambiare la posizione dei leghisti a capo di amministrazioni comunali: “Io non l’ho firmato – dice il senatore Guglielmo Pepe, primo cittadino di Sindaco di Tolve, provincia di Potenza – fra l’altro quel testo non l’ho neanche ricevuto”. “In ogni caso io sottoscrivo quanto detto dal mio segretario – spiega all’AdnKronos – è ora di finirla con i teatrini, siamo pronti a fare quanto serve per il bene del paese”. 

Linea comune anche per altri colleghi con il doppio incarico. Virginio Caparvi, sindaco di Nocera Umbra e eletto alla Camera non vuole parlarne: “Aspettiamo la riunione con il segretario Salvini”, dice con riferimento al meeting convocato per domani sera alle 20.30 negli uffici della Lega alla Camera. A fare il punto con il segretario Matteo Salvini ci saranno la decina di parlamentari che rivestono anche il ruolo di sindaci. Pure Arianna Lazzarini, sindaco di Pozzonovo fa sapere di non aver raccolto l’invito lanciato dai sindaci di Firenze e di Torino, Dario Nardella e Stefano Lo Russo. Stessa posizione per Gemano Racchella, deputato e sindaco di Cartigliano, nel vicentino, che non firmerà, almeno per ora: “Attendo – spiega – per disciplina di partito, indicazioni dal segretario Salvini”.