(Adnkronos) – Farebbe il ministro dopo le elezioni politiche 2022 del 25 settembre? “No, grazie”. Lo ha detto Guido Crosetto a Rtl 102.5. “Io do sempre una mano a Fratelli d’Italia, sono andato in giro per l’Italia a spiegare ad esempio qual è l’idea per cercare di intervenire sul caro bollette, l’idea che adesso ha Fratelli d’Italia. Sono stato molto spesso ispiratore di alcune delle idee del programma del partito e me ne assumo la responsabilità con orgoglio. Il mio ruolo è questo: faccio un po’ il grillo parlante, che però fa una brutta fine”, ha spiegato. Quanti voti prenderà Giorgia Meloni? Previsioni? “Il 28% o 30%”, ha risposto Crosetto.
Berlusconi, Salvini e Meloni “non ho l’impressione che siano uniti come potrebbero essere. So che hanno scritto un programma comune. Conosco la storia dell’Italia. Abbiamo avuto il primo governo che metteva insieme il M5S e la Lega. Abbiamo avuto governi in cui c’erano partiti che si odiavano, si contraddicevano, e però li abbiamo avuti e sono andati bene a tutti. Ora questi, che hanno dei punti di differenza ma sono riusciti a limarli costruendo un programma su cui tutti si riconoscono, dovrebbero fare più paura? Mi sembra una contraddizione”.
Se il centrodestra dovesse vincere come coalizione ma se non dovesse avere i numeri necessari, dove si prendono questi parlamentari in più? “Secondo me questa opzione non esiste. Il centrodestra ad oggi vincerà perché questa legge elettorale un terzo dei posti li assegna attraverso collegi uninominali dove la divisione degli altri partiti agevola il centrodestra. Questo consentirà di prendere oltre l’80% dei collegi uninominali italiani. Non è un’ipotesi”, ha risposto Crosetto.
Sulla legge 194, la Meloni “non ha mai parlato di voler modificare questa legge. Il dibattito è partito dalle Marche dicendo che lì è più difficile abortire. Le difficoltà di abortire dipendono dall’obiezione di coscienza dei medici, non da certi politici. Ritengo che la legge 194 dia la possibilità di scegliere e prevede che tutte le scelte siano supportate dallo Stato. Da una parte chi vuole abortire deve avere la possibilità di farlo, dall’altra chi vuole tenere il bambino deve trovare un supporto economico che gli consenta di non essere obbligato ad abortire”.