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Il cammino della conferenza dei servizi sul rigassificatore di Piombino. Contrari, per adesso, comune e sindaco

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La conferenza di servizi sul rigassificatore di Piombino è partita con il piede giusto, secondo il presidente della Regione che l’ha presieduta nelle vesti di commissario straordinario nominato dal governo: si percepiva uno spirito di dialogo, spiega, e nel dibattito che si è sviluppato, sono emerse posizioni, anche articolate, ma tutte ispirate ad una dialettica costruttiva. L’unico parere nettamente contrario è stato quello del Comune di Piombino: un parere doppio, dell’ente e del sindaco in quanto responsabile della salute pubblica.

Stamani c’è stata la prima riunione con i trentacinque enti interessati all’opera – metà collegati da remoto e il resto in presenza a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze – che dovranno esprimere il loro parere sull’impianto che per tre anni ormeggerà nel porto di Piombino e per i successivi ventidue su una piattaforma off-shore: molti hannno formulato le loro proposte, integrazioni o osservazioni solo oggi, altri le hanno annunciate per i prossimi giorni (come l’Autorità di sistema portuale). Snam dovrà rispondere entro le prossime settimane. La conferenza dei servizi tornerà dunque a riunirsi il 7 ottobre, come già programmato, e successivamente il 21 ottobre per esprimere, a quel punto, il parere definitivo. Nel mezzo, il 13 ottobre, a Roma ci sarà la riunione di tutti gli enti statali, che il cui parere sarà espresso attraverso un rappresentante unico.

I cinque miliardi di metri cubi di gas che la nave rigassifatrice di Piombino potrà garantire in un anno sono essenziali, nei piani del governo, per ridurre e supplire alla dipendenza dalle forniture russe e dunque contrastare l’aumento dei costi in bolletta. Snam ha ribadito di nuovo stamani che per rispettare l’impegno a mettere in funzione il rigassifigatore entro la prossima primavera è necessario che abbia il via libera non più tardi della fine di ottobre. Nei mesi di cantiere, è stato spiegato stamani, lavoreranno all’impianto circa ottocento persone, di cui 336 lavoratori di imprese locali: a regime il personale a bordo della nave sarà composto da una quarantina di persone.

Sono stati ripercorsi stamani i numeri ed alcuni particolari del progetto: dagli otto chilometri di tubature per portare il gas nelle rete nazionale al sistema che utilizzerà l’acqua del mare, più calda, per raffredare i tubi del gas liquefatto (-161 gradi) e farlo tornare gassoso. L’acqua sarà poi riimmessa in mare, raffreddata di sette gradi, ma senza effetti, è stato precisato, per l’ittocoltura o la pesca, esaurendo i suoi effetti all’interno del porto. Ugualmente per l’ipoclorito di sodio usato, nei limiti di legge, per tenere pulito lo scambiatore. Sono stati approfonditi i temi della sicurezza, naturalmente. Ci si è soffermati nel corso della riunione di stamani, ricorda il presidente commissario, anche sul colore della nave, che la Soprintendenza ha chiesto che abbia una tinta più omogenea al paesaggio. Si è discusso dell’impatto economico dell’opera. Tutte informazioni e acquisitazioni di dettagli che saranno utili, aggiunge, per rispondere alle preoccupazioni della popolazione locale.

Per il presidente della Regione e commissario straordinario rimane naturalmente essenziale il memorandum degli interventi ed opere, alcune attese da anni, da realizzare assieme al rigassigatore da parte del Governo in modo da assicurare al territorio una nuova stagione di sviluppo: bonifiche dunque ma anche infrastrutture, come strade o il parco di energie rinnovabili per l’autonomia energetica del porto, e sconti magari sul prezzo dell’energia per le imprese del posto e i cittadini.
Questo memorandum di opere integrative e complementari da tradurre in un intesa con il Governo, ribadisce il presidente, sono il presupposto indispensabile per il rilascio dell’autorizzazione. Sulla stesura del memorandum il presidente ha cercato il coinvolgimento anche del sindaco di Piombino, che però ha declinato l’invito.