“Ci sono grandi e vere minacce di un nuovo disastro nucleare”. Il nuovo allarme arriva dall’arcivescovo maggiore di Kiev nel suo videomessaggio. “Durante la giornata di ieri la terra ucraina ha sempre tremato a causa di attacchi delle armi russe di vario genere che il nemico ha inflitto alle nostre città e villaggi. Su tutta la linea del fronte sono in corso pesanti battaglie sanguinose. Ma il cuore ci duole soprattutto per la città di Zaporizhzhia che nel corso della giornata è stata vittima di vari attacchi e colpi russi. Il nemico – spiega Shevchuk- sta cercando di intimidire questa città che è stata già annessa alla Federazione Russa in contumacia minacciando quelle persone che la difendono con coraggio. La nostra Kharkiv ha tremato sotto i colpi russi. Il nemico ha attaccato il centro della città distruggendo uno degli ospedali della città di Kharkiv. In fiamme è il centro urbano“.
”Incessanti attacchi russi contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia sembrano particolarmente criminali. Ancora una volta – fa sapere Shevchuk- la centrale diventa l’epicentro di questi attacchi, sebbene si trovi sul territorio occupato dai russi. Lì è scoppiato un incendio, l’alimentazione elettrica è stata interrotta e ci sono grandi e vere minacce di un nuovo disastro nucleare“.
Shevchuk fa sapere ancora che ”nell’ultimo giorno, il nemico ha lanciato 7 attacchi missilistici su città e villaggi ucraini, 12 attacchi aerei, 80 attacchi missilistici con i razzi multilancio. 20 città e villaggi dell’Ucraina sono diventati epicentro di questi attacchi e hanno subito danni. In particolare, ancora una volta sono state danneggiate le infrastrutture critiche e la fornitura di calore ed energia di queste città, e gli edifici residenziali sono stati distrutti. Ancora una volta, nell’ultimo giorno sono morte delle persone. Ci sono stati molti feriti”.
“Oggi, come ogni sabato, secondo le tradizioni della nostra Chiesa, preghiamo per i defunti. Vorrei chiedere a tutti oggi, in particolare, di pregare per le vittime di questa guerra in Ucraina. Per i nostri militari, i figli e le figlie dell’Ucraina, che hanno dato la vita per la sua libertà. Ricordiamoli oggi nelle nostre preghiere e nei nostri servizi funebri”.
“Oggi -prosegue l’arcivescovo di Kiev- vediamo che ogni nuova liberazione di una città ucraina rivela terribili fatti di torture, abusi e omicidi commessi dall’occupante russo sul suolo ucraino. E in questi giorni, la città di Liman appena liberata piange per nuove vittime. È stata riaperta una grande fossa comune nella quale erano già stati trovati tre bambini piccoli. Preghiamo per coloro ai quali è stata negata una degna sepoltura dal nemico, per i quali non si è udito il canto delle preghiere della chiesa, quali non hanno suonato le campane della chiesa. Possa la nostra preghiera per il loro riposo eterno andare oggi al Signore Dio”.