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Governo/Consultazioni. Centrodestra oggi al Colle

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“Insieme a tutta la coalizione del centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il presidente della Repubblica Mattarella. Siamo pronti a dare all’Italia un governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo”. Così Giorgia Meloni in un post su Facebook. La leader di Fratelli d’Italia si recherà dunque al Colle insieme a tutta la coalizione di centrodestra alle 10.30, ma al termine del colloquio dovrebbe essere solo lei a parlare per tutti. “Nel momento in cui si va come coalizione, la dichiarazione la fa il leader della coalizione”, ha affermato Maurizio Lupi di Noi Moderati.

A questo punto il capo dello Stato avrà tutti gli elementi per trarre le sue conclusioni ed eventualmente nel pomeriggio convocare al Quirinale il presidente del Consiglio incaricato. Quest’ultimo potrebbe accettare senza riserva e indicare la lista dei ministri poi nominati dal presidente della Repubblica oppure accettare con riserva e tornare nel giro di poche ore al Colle per la formazione del governo.

In entrambe le ipotesi il giuramento potrebbe arrivare tra il tardo pomeriggio di domani e la mattinata di domenica, con successiva cerimonia della campanella, primo Consiglio dei ministri e dibattito sulla fiducia in Parlamento tra martedì e mercoledì prossimi. Questo naturalmente se la maggioranza di centrodestra uscita vincitrice dalle elezioni sarà riuscita a trovare l’intesa per dar vita al nuovo governo.

Il primo giorno di consultazioni

Il primo ad arrivare ieri al Quirinale, nel primo giorno di consultazioni, il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Un colloquio molto cordiale, è sempre molto emozionante stare con il presidente”, ha commentato la seconda carica dello Stato lasciando il Quirinale dopo l’incontro durato un quarto d’ora. Poi è stata la volta del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Le consultazioni sono quindi proseguite con l’incontro con la delegazione del Gruppo delle Autonomie del Senato, seguito dal Misto mezz’ora dopo.

Dopo una pausa e la telefonata con il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, le consultazioni sono quindi riprese alle 16. A colloquio con il capo dello Stato la delegazione del Gruppo Misto e l’Alleanza Verdi-Sinistra. Quindi a partire dalle 17 e distanziati di un’ora i Gruppi Terzo Polo, M5S e Pd, guidati dai rispettivi leader Carlo Calenda, Giuseppe Conte ed Enrico Letta.

“Abbiamo ribadito al presidente la gigantesca preoccupazione per effetto del costo dell’energia. Crediamo che questo non sia percepito a sufficienza dalla maggioranza né dalle altre opposizioni. Riteniamo che questo possa essere a rischio la tenuta sociale del Paese”, ha detto Carlo Calenda dopo le consultazion. Dopo le parole di Berlusconi, ha aggiunto, “deve venire un chiarimento definitivo. Le parole della Meloni sono state molto apprezzate, tuttavia una cosa sono le parole, una cosa i fatti”. “Azione e Italia viva saranno all’opposizione di questo governo, senza sconti. Un’opposizione che cercherà di ingaggiare il governo su tematiche concrete”. Al presidente Mattarella la delegazione ha fatto presente che “c’è una forza politica che ha preso l’8 per cento che è rimasta fuori da ogni tipo di rappresentanza delle istituzioni – ha fatto sapere Calenda – Non ne facciamo una malattia ma è chiaro, questo non lo abbiamo detto al presidente, che esiste un chiaro intento di escluderci da parte delle altre opposizioni. L’unità delle opposizioni: sicuramente ce ne sono due”.

Un appoggio del Terzo polo al governo? “Non c’è questa possibilità. C’è la maggioranza che ha vinto, devono governare e da noi non arriverà un sostegno sulla fiducia. Arriverà se presentano il rigassificatore, se hanno un pacchetto sulle bollette fatto bene, lo voteremo. Il resto lo abbiamo escluso tassativamente, non è all’ordine delle possibilità”, ha detto ancora Calenda.

“Noi confidiamo sempre nella esperienza, competenza e saggezza del presidente Mattarella anche per questi prossimi passaggi di inizio legislatura. Ci aspettiamo un esecutivo a forte vocazione europeista, condizione necessaria e indiscutibile”. Così Giuseppe Conte al Quirinale con la delegazione M5S per le consultazioni. “Ci ha colpito fortemente e per noi pone un serio problema quella che è la ricostruzione integrale del ragionamento” di Silvio Berlusconi, “può anche essere opinabile in alcuni passaggi ma è inaccettabile la premessa” ovvero “che l’aggressione militare russa non sia da condannare con le più elementari norme del diritto internazionale”, ha spiegato ancora il leader pentastellato. Questo ci ha “spinto a rappresentare la nostra forte perplessità che il dicastero della Farnesina, così centrale, possa essere affidato a un esponente di Fi”.

“Nessuno mette in discussione la ferma condanna dell’azione militare russa e il sostegno al popolo ucraino ma sono oltre 200 giorni che questa strategia ha abbracciato un percorso” che ha portato a “una escalation militare che ci espone al rischio del conflitto atomico e a una galoppante crisi economica” quindi occorre aprire “un negoziato di pace per il cessate il fuoco”, aggiunge Conte.

“Abbiamo rappresentato lo sconcerto con cui abbiamo assistito alle divisioni e ai contrasti delle forze di centrodestra che si accingono a formare un governo. Devono essere consapevoli che il Paese non può attendere, attardarsi su scontri e conflitti, bisogna metterli da parte e rispondere alle attese dei cittadini”, ha quindi sottolineato, aggiungendo: “Noi siamo distanti da una politica conservatrice, ma altro sono le politiche reazionarie. Se ci si incaponisce nel perseguire, per esempio, una iniziativa per contrastare la legge 194, se si vogliono rimettere indietro le lancette e le conquiste civili in noi troveranno un muro, li contrasteremo con tutta la nostra capacità e vigore”.

Per Conte, inoltre, “un’opposizione unitaria non è nell’ordine delle cose in questo momento. Il Pd farà il suo congresso e noi faremo le nostre battaglie di opposizione. Immagino che potranno esserci molti passaggi in cui potremo ritrovarci insieme ma non è questo il tempo di coordinare a tavole l’opposizione unitaria e istituire una cabina di regia coordinata e permanente”.

” Abbiamo espresso la volontà nella nostra azione di opposizione di spingere il governo a prendere un’iniziativa nazionale se non ci fosse in questo Consiglio Ue una definizione del tetto al prezzo del gas e il disaccoppiamento”, ha fatto sapere Enrico Letta al Colle con la delegazione Pd dopo le consultazioni. “Abbiamo confermato al presidente della Repubblica che saremo convintamente a fare opposizione in Parlamento, una opposizione rigorosa e ferma, a una maggioranza che è uscita vincitrice, che è maggioranza in Parlamento ma non nel Paese”, ha detto, aggiungendo: “A partire ovviamente dalle tre questioni principali su cui è stata impostata la nostra campagna elettorale – lavoro, diritti e ambiente – sono per noi punti su cui saremo vigili: non accetteremo arretramenti né ambiguità”.

“Il governo che nascerà sia senza ambiguità sulla condanna ferma all’invasione russa e sul sostegno al popolo ucraino nella resistenza e per il tentativo di arrivare alla pace vera duratura”, le parole di Letta, che ha continuato: “Bisogna essere chiari sul fatto che il nostro Paese deve avere un governo in continuità con le alleanze europee e atlantica, che sempre hanno rappresentato il modo di essere del Paese”. Letta esprime quindi “grande preoccupazione per quanto successo nei giorni scorsi, l’ambiguità è cresciuta ed è stata resa ancora più marcata la divisione interna a una maggioranza che è più elettorale che politica nelle tre settimane dopo il voto”.

“In questi giorni è emerso chiaramente che ci sono strade molto diverse, concetti diversi, amicizie diverse” nella maggioranza. “Le parole espresse nelle ultime ore dal presidente Berlusconi e dal presidente Fontana hanno fato suonare un campanello d’allarme sul posizionamento dell’Italia”, ha sottolineato.

“Noi saremo a difesa della Costituzione. Questo non vuol dire che non siamo disponibili ad una discussione per aggiustare e migliorare, ma siamo fermamente contrari allo stravolgimento dell’impianto della Costituzione”, ha aggiunto.